Per tramite di un nuovo documento, visionabile anche in allegato a questo articolo, la FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Biclietta) Asti torna – con nuove osservazioni e proposte che si vanno ad aggiungere agli spunti precedenti, in buona parte recepiti dall’Amministrazione – sull’attualissimo tema del Piano Urbano del Traffico in queste settimane al vaglio degli Uffici comunali e delle Commissioni.
Nel documento si legge che, per FIAB, i passaggi necessari per una piena attuazione della mobilità ciclabile cittadina sono i seguenti:
- Individuare le modalità di collegamento tra le tratte esistenti
- Superare la barriera ferroviaria in almeno due punti
- Procedere alla progettazione definitiva dei tratti più urgenti
- Individuare i collegamenti con la zona Nord e l’ospedale
- Bene il periodo di prova con segnaletica orizzontale per un massimo di 6 mesi, ma in seguito procedere a messa in sicurezza e adeguamento del manto stradale
- Evitare di indicare la presenza di una pista ciclabile su cavalcavia Giolitti: è parziale, pericolosa e non funzionale (a malapena percorribile a piedi con bici alla mano)
Tra gli interventi più significativi figurano la proposta di pedonalizzazione del sottopasso di via al Mulino, la realizzazione di piste ciclabili su strada Gazogeno e su corso Palestro e via Cittadella, con sfruttamento del sottopasso di corso Palestro e l’eliminazione di una corsia sulla tratta, oltre alla realizzazione di una ciclabile separata dal traffico veicolare in corso Gramsci.
Infine, per quanto concerne la zona nord e l’ospedale, FIAB ritiene debbano venire considerate le opzioni via conte Verde-via Giobert; corso Danta; strada del Fortino, naturalmente tenendo conto della difficoltà di realizzazione (eliminazione parcheggi, eliminazione carreggiata, pista ciclabile separata) e dei relativi costi.
Un insieme di proposte che, a livello politico, è stato già accolto positivamente dal gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle. Particolarmente attento, così come del resto altre forze d’opposizione, agli aspetti ambientalistici.