Economia e lavoro - 26 ottobre 2020, 19:45

C'è chi dice no. Anche da Asti il grido di rabbia e di aiuto di baristi e ristoratori (FOTO e VIDEO)

Una manifestazione pacifica questa sera in centro città, dopo gli ultimi provvedimenti restrittivi. Circa 70 i partecipanti, che hanno gettato a terra bibite per simboleggiare lo spreco di merce invenduta. Rasero: "Non sono stato avvisato, avrei portato supporto"

Foto di Merfephoto

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#noncelabeviamo.

È il grido di rabbia e di dolore della ristorazione astigiana, che non ci sta e questa volta si fa sentire dopo gli ultimi provvedimenti previsti dal Dpcm.

Alle 19 di oggi tra piazza Alfieri e piazza San Secondo si è svolta una manifestazione pacifica di baristi e ristoratori, organizzata da Radici Street Bar.

Importante l'affluenza degli operatori del settore, che si sono seduti - rispettando le distanze di sicurezza - per terra, davanti al Municipio, quasi a chiedere aiuto a un'Amministrazione comunale, che, di fronte alle scelte di Governo, sembra però non avere voce in capitolo. 

Circa 70 i presenti, in rappresentanza di bar, ristoranti, enoteche, vinerie, pub e anche palestre. A conclusione del presidio sono state buttate bevande a terra, a indicare simbolicamente lo spreco di merce invenduta di questo periodo.

Molto probabilmente la manifestazione si ripeterà anche in altre serate, sempre in sicurezza.

Take away, ma non per sempre

Bar e ristoranti, infatti, da oggi sono chiamati a chiudere alle 18, rinunciando così ad aperitivi e cene. Torna allora la risorsa dell'asporto e del take away, che, è inutile nasconderlo, non può e non deve essere considerata una valida alternativa per il lungo periodo.

Una decisione nazionale che arriva in un momento molto caldo per l'economia dell'Astigiano, che, in autunno, dà sempre il meglio di sé tra tartufi e bagna cauda.

I ristoratori non ci stanno a credere che le loro 'case' siano luoghi in cui il virus possa proliferare. Così anche gli astigiani non hanno esitato e sono scesi in piazza nel primo giorno di applicazione del nuovo decreto, che, salvo cambiamenti, sarà valido fino al 24 novembre. 

Non è tutto. A fare male è anche la consapevolezza di essere soli: soli davanti alle tasse da pagare, soli davanti a dipendenti che chiedono di poter continuare a lavorare, soli davanti a un mondo che cambia senza avvisare.

Il commento del sindaco

"Non sono stato avvisato - commenta il sindaco di Asti Maurizio Rasero - altrimenti avrei portato il mio supporto"

Bocca cucita, ma "vaffa"

Intanto è stata lanciata la campagna social del "Vaffa...": titolari di bar e ristoranti hanno pubblicato su Facebook e Instagram scatti che li ritraggono con la bocca chiusa da un lembo di tessuto, con su scritto...

 

Elisabetta Testa

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