Si registrano importanti sviluppi riguardo la situazione venutasi a creare alla Casa di riposo Venanzio Santenera di Villafranca d’Asti. Dove, come vi avevamo raccontato con un precedente articolo (CLICCA QUI per rileggerlo), la stragrande maggioranza degli anziani ospiti, in gran parte non più autosufficienti, è risultata positiva al covid.
Come comunicato dalla direttrice della struttura per tramite di un post Facebook, grazie al supporto della dottoressa Elena Tamietti, responsabile del servizio che si occupa dell'integrazione socio sanitaria e della tutela delle fragilità, alla quale la direttrice si era rivolta, due medici dell’Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale che si occupa delle visite a domicilio di pazienti potenzialmente covid): “Ieri, sabato, sono venuti in struttura ed hanno visitato tutti gli ospiti. In questa operazione sono stati assistiti dall'importante presenza del dottor Paolo Aubert che si è reso disponibile su mio invito ed è rimasto al Santanera fino a pomeriggio inoltrato”.
“Il dottor Aubert è stato poi affiancato nel pomeriggio anche dal dottor Forastiere. Per buona parte della mattinata, fino nel primo pomeriggio, sono stati presenti in casa di riposo il presidente, Carlo Binello, e il consigliere Alfredo Castaldo”, ha aggiunto al direttrice. Specificando che oggi, domenica 22, i medici Usca saranno nuovamente in struttura e domani sarà in servizio un’infermiera della “Casa della Salute” a supporto della collega che, fino a pochi giorni fa, si trovava ad occuparsi da sola delle esigenze di tutti i 35 degenti, 30 dei quali Covid positivi.
PROSEGUE LA RICERCA DI PERSONALE
Nel post, la direttrice della Casa di riposo specifica anche che continua “la ricerca di figure sanitarie per garantire il miglior livello di assistenza possibile. Ho richiesto al Dirmei, il dipartimento interaziendale regionale malattie ed emergenze inferttive, presso l'Asl Città di Torino, l'invio dell'elenco di infermieri ed operatori socio sanitari disponibili a lavorare presso le strutture piemontesi”. E ha altresì contattato telefonicamente anche i 20 infermieri neo laureati ad Asti, per una possibile assunzione.
“Abbiamo spedito la richiesta di sostegno inviata all'Asl anche al Comune per sollecitare un intervento del volontariato locale per un aiuto a favore dei nostri operatori in attività complementari. Al momento, non abbiamo ricevuto risposte”, conclude.