Poco meno di un mese dopo la sfiducia del Cda della Fondazione Centro Studi Alfieriani, si è ufficialmente dimesso il suo presidente Valter Boggione.
Una vicenda che aveva sollevato diverse polemiche, dopo l’ipotesi di scioglimento a seguito di un bilancio in rosso e in tanti si erano spesi per cercare di salvare una situazione che sembrava prossima alla chiusura.
L'assessore alla Cultura Gianfranco Imerito, a proposito della sfiducia si era espresso con decisione: "Il consiglio in blocco ha chiesto le dimissioni del presidente e abbiamo votato una mozione di sfiducia. Il presidente nell'ultimo anno si è trovato di fronte ad una situazione difficile accumulatasi negli anni, ma il problema è stata l'inazione. Ci aspettavamo un presidente propositivo, una sorta di presidente manager che non si limitasse a dipingere una situazione più drammatica della realtà. Un presidente è nominato apposta per cercare bandi e trovare soluzioni e finanziamenti".
Boggione aveva difeso il suo operato e ribadito che a fronte della sfiducia del Cda aveva ricevuto appoggio del Comitato di indirizzo, ma ormai era evidentemente impossibile continuare il rapporto anche perché ora si tratta di rilanciare le attività e di risanare il bilancio.
Il presidente viene scelto dal Ministero per i Beni e le attività culturali tra una rosa di nomi proposti dall'Università di Torino e sarà il prefetto di Asti a gestire la sostituzione.