Anche le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL aderiscono all’iniziativa, promossa dall’ANPI, per l’emanazione – da parte del Parlamento italiano - di una Legge volta a perseguire chiunque esponga simboli inneggianti al fascismo e al nazismo, sotto qualsiasi forma essi si presentino (CLICCA QUI per rileggere la notizia).
“Da troppi anni assistiamo - da parte di molti esponenti politici, di editori di riviste e giornali e di comuni cittadini - all’esposizione di simboli e frasi che richiamano espressamente il fascismo e il nazismo”, scrivono i sindacati in un comunicato unitario.
Nel quale ricordano che l’apologia del fascismo è già un reato (previsto dall’art. 4 della Legge Scelba del 1952) nell’ordinamento giuridico italiano “e come tale non può essere derubricato ad hobby folcloristico; le evidenze rendono però necessaria l’approvazione di un testo di legge che realmente e concretamente renda impossibile il ritorno alle condizioni storiche, sociali e culturali che hanno portato all’ascesa dei regimi dittatoriali del Novecento”.
“Ogni modalità di rievocazione storica in chiave positiva, anche attraverso oggetti e pubblicazioni editoriali tese alla celebrazione di quelle pagine oscure della storia d’Europa – sostengono –, rischia di offuscare e tradire la memoria storica degli eventi che hanno provocato milioni di morti e la distruzione di intere comunità. Essa si associa alla negazione dell’Olocausto e alla riproposizione falsa della retorica delle “cose buone”, prodotto del Ventennio”.
“Per questo motivo – si conclude il comunicato sindacale – CGIL, CISL e UIL invitano tutti i cittadini a recarsi presso i propri Municipi per sottoscrivere la proposta di Legge di iniziativa popolare per una Legge Antifascista”.