Economia e lavoro - 28 maggio 2021, 07:26

No alla privatizzazione della casa di risposo Città di Asti. Ieri sciopero dei dipendenti

Consegnate anche al sindaco Rasero, centinaia di firme raccolte contro la privatizzazione

No alla privatizzazione della casa di risposo Città di Asti. Ieri sciopero dei dipendenti

Uno sciopero per dire no alla privatizzazione della casa di riposo Città di Asti e per il ritiro del relativo bando.

Lo sciopero si è tenuto ieri con la contestuale manifestazione sotto il Municipio di Asti in piazza San Secondo

Alla manifestazione hanno partecipato molti cittadini, lavoratori e lavoratrici della Casa di Riposo Città di Asti, diversi rappresentanti della poltica locale  hanno portato il loro sostegno e la loro solidarietà al personale della Città di Asti.

"La mobilitazione del personale, che dura da diversi mesi, spiegano i sindacalisti Gabriele, Delfino e Cerrato, si è resa necessaria per dire con forza No alla privatizzazione della Casa di Riposo, per chiedere la stabilizzazione dei vincitori di concorso e per chiedere l’apertura di un dialogo con i vertici della Casa di Riposo, le istituzioni locali e la Regione Piemonte".

Una delegazione formata da rappresentanti sindacali e dalle Rsu della casa di riposo è stata ricevuta dal sindaco di Asti, Maurizio Rasero, al quale sono state consegnate le centinaia di firme raccolte in queste settimane contro la privatizzazione.

Rasero si è impegnato a convocare entro la prossima settimana le organizzazioni sindacali unitamente ai vertici della casa di riposo al fine di trovare delle soluzioni che vadano incontro alle richieste.

"La mobilitazione continua, proseguono i sindacati, nuove iniziative sono state messe in cantiere per evitare la privatizzazione della struttura. Le categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil non escludono una manifestazione sotto il palazzo della Regione a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori della casa di riposo Città di Asti nè vengono escluse azioni legali contro la stessa".

Redazione

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