250mila firme ad oggi in Italia, che i primi giorni della prossima settimana, potrebbero sfondare quota 300mila. Sono i numeri da capogiro delle firme raccolte ad oggi per il referendum sull'eutanasia legale. Asti è 17esima in tutta Italia per numero di firme raccolte e terza in Piemonte, per il numero di firme in relazione al numero di abitanti (15 firme ogni 10mila persone).
Asti terza in Piemonte per rapporto firme-abitanti
Dopo Torino e Cuneo, infatti, l'Astigiano è la provincia migliore a livello piemontese e ha ottenuto oltre 1200 firme (la quota da raggiungere è 1800).
"È un risultato storico, soprattutto per una città come Asti, di cui spesso si ha l'immagine del territorio provinciale", commenta Filippo Blengino, coordinatore regionale della campagna referendaria. Stamattina ad Asti (in piazza Alfieri, sotto i portici) dalle 9.30 alle 12 sono state raccolte oltre 80 firme. Si potrà firmare fino a metà ottobre.
Una provincia progressista (?)
"Nonostante una sorta di cappa mediatica per cui questa cosa non passa nei canali ufficiali - aggiunge Mauro Bosia, consigliere comunale per Uniti si può - grazie al tam tam sui social siamo riusciti a ottenere molti contatti. Da consigliere e attivista il dato dell'Astigiano è un bellissimo segnale, per una provincia spesso condannata a essere retrograda conservatrice. Noi dimostriamo di avere un volto progressista. Non c’è libertà senza giustizia sociale. Vincere questa battaglia permetterà di aprire altre sfide sociali e vincerle".
Un'affluenza altissima, che non si vedeva da tempo.
Affluenza incredibile: i giovani portano i genitori a firmare
"Avendo raccolto firme anche per altri referendum - aggiunge Giuseppina Cantarella, referente provinciale della campagna referendaria - mi ha colpito l’altissima affluenza, che quasi non ha precedenti. Mi ha colpito la presenza di giovani ragazzi, che portano i genitori a firmare e che arrivano già informati e con una sensibilità molto marcata sui diritti".
Ad Asti questa mattina anche Igor Boni e Silvja Manzi
Questa mattina nel banchetto per la raccolta firme di Asti erano presenti anche Igor Boni, presidente nazionale di Radicali Italiani e Silvja Manzi, Direzione nazionale RI.
"In oltre 30 anni di iniziative su strada - ci spiega Manzi - è la prima volta che vediamo una risposta eccezionale di questo tipo. È un tema molto sentito in maniera trasversale, è un qualcosa che tocca tutti, ma la politica è ancora distante. Chi firma di più sono le ragazze giovani. Il successo è anche dato dalla notevole presenza di autenticatori: consiglieri e avvocati in gran numero".
Un tema storicamente Radicale, che ora abbraccia tutte le bandiere
Un tema storicamente caro ai Radicali, che, però, ha saputo abbracciare ogni bandiera. L'eutanasia legale è infatti sostenuta anche da diversi esponenti della Lega, dei 5 Stelle, del Pd, anche se, paradossalmente, i grandi partiti non ci hanno ancora "messo la faccia" davvero.
La gente vuole far fare un passo avanti al paese
"Accade oggi cosa era successo negli anni Settanta con l'aborto e il divorzio. Anche allora la politica era distante, poi è stato fatto un passo avanti. I partiti ufficiali non dicono nulla, da 8 anni in parlamento c’è un progetto di legge fermo, che non viene discusso. La gente vuole far fare un passo avanti al paese e glielo faremo fare. La politica perderà e sarà spalle al muro. Vi sommergeremo di firme. Vinciamo insieme, non vogliamo vincere contro qualcuno ma con-vincere. Non c’è nessuno da battere, con l’eutanasia legale vinceranno tutti", ha aggiunto Boni.
La parola ai giovani
Un tema particolarmente sentito anche dalle giovanissime leve.
Gurcan, 16 anni, ci racconta: "L'eutanasia deve essere legale, per dare dignità a un popolo che la chiede".
Valentina, 21 anni: "Questa è una battaglia fondamentale di civiltà; è un modo per dare più libertà, che permetterà a tutti di scegliere della propria vita".