Attualità - 19 agosto 2021, 12:52

Eutanasia Legale, ad Asti raccolte 1863 firme per il referendum. Sfondato, in Italia, il tetto delle 500mila

Dietro le firme astigiane anche tante storie tragiche. I promotori: "Il Paese è arretrato dal punto di vista dei diritti, ci auguriamo si apra una stagione di rivendicazioni"

Eutanasia Legale, ad Asti raccolte 1863 firme per il referendum. Sfondato, in Italia, il tetto delle 500mila

Si dovevano raccogliere, entro la fine di settembre, 500mila firme per il referendum 'Eutanasia Legale, liberi fino alla fine', ma sono state superate e ora l'obiettivo è di arrivare a raccoglierne 750mila.

Un risultato che trova Asti in perfetta linea nazionale con le sue 1863 firme raccolte dal 3 luglio all'8 agosto e questa mattina i promotori, Pinuccia Cantarella, referente provinciale e il consigliere comunale Mauro Bosia hanno fatto il punto della situazione.

Una questione delicata che deve rimanere nella legalità

Una proposta che va a cancellare alcuni stralci dell'articolo 579 del codice penale che punisce chi assiste nella morte, ma vuole evitare qualunque abuso. Resterebbero insomma le aggravanti per persone in salute che volessero porre fine alla loro vita.

Questione delicatissima e casi che hanno fatto molto discutere, da Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, Dj Fabo e che vogliono stare nella legalità, rispettando i diritti delle persone che soffrono e famiglie disperate.

Asti, seconda città in Piemonte sotto i 250mila abitanti a raccogliere più firme, ha visto il 30 luglio alcuni rappresentanti nazionali complimentarsi per il grande risultato raggiunto.

"Le firme - fa sapere Bosia - sono per il 70 per cento di cittadini del capoluogo. Sono stati attivati 16 banchetti per circa 100 firme  a raccolta".

Nove i volontari e il desiderio di mantenere il comitato non politicizzato.

I giovani protagonisti di una nuova coscienza civile

"Abbiamo visto connotazioni di destra, soprattutto l'ala meno conservatrice e sinistra, chi veniva ai banchetti faceva tante domande ed era trasversale anche per età. I giovani sono stati tantissimi, soprattutto i neo diciottenni. I giovani hanno dimostrato molta coscienza civile e sono stati essenziali per la diffusione via social dell'informazione".

Diversi anche i giovani stranieri, soprattutto dell'Est europeo ma anche di origine magrebina: "Se c’è integrazione le sensibilità si accomunano".

Alcune persone hanno raccontato le proprie tragiche esperienze personali. Con commozione Pinuccia Cantarella ha pensato alla sua odissea con la madre malata di cancro, situazione dolorosa che l'ha spinta verso il comitato: "Una donna ci ha raccontato la sua esperienza con il marito, situazione che ha drammaticamente coinvolto anche economicamente la famiglia. Un'altra ha avuto il figlio vegetale per 10 anni. Non sapeva cosa avrebbe scelto ma la sofferenza l’ha fatta pensare alla necessità di una legge".

Dalla politica nazionale poca attenzione

I promotori astigiani hanno ricordato che a livello nazionale i media e la politica si sono concentrati poco sul delicato argomento e la CEI ha attaccato l'iniziativa dichiarando che "la proposta pone fine alle relazioni umane delle persone sofferenti dimostrando di non aver rispetto delle persone terminali".  

"Ma - ribadisce con forza Cantarella - non c’è niente di naturale a costringere una persona in fin di vita alla sofferenza. Il problema nel paese è maturo e molto sentito, non meno del 60 per cento delle persone sono favorevoli".

Si può ancora firmare

La campagna non si ferma e ci saranno ancora banchetti, sabato si potrà firmare in piazza Alfieri tutto il giorno, ma  si può dare la propria adesione anche all'anagrafe dalle 8.30 alle 13, il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30.

Non solo. C'è la possibilità di firmare con lo Spid e la carta elettronica, "ma il contatto umano è la cosa migliore - spiega Bosia - è stato bello intercettare le diverse sensibilità, ho visto di nuovo tanto entusiasmo".

Ad Asti in tante realtà hanno voluto supportare 'Eutanasia Legale': Casa del Popolo, FuoriLuogo, Asti Pride, Diavolo Rosso, Cgil, Way Assauto e circolo Nosenzo.

"Ci auguriamo - concludono i promotori - che si apra una stagione di rivendicazioni. Il Paese è arretrato dal punto di vista dei diritti". 

Betty Martinelli

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