Dopo l'incontro ieri con i sindacati che hanno annunciato per la Casa di riposo Città di Asti uno stato di agitazione (QUI l'articolo), Ambiente Asti, con una nota ha espresso le sue considerazioni.
Le federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil di Asti hanno indetto un'agitazione per la situazione della Casa di riposo 'Città di Asti' e lunedì 28 marzo alle 10.30 si terrà un incontro in prefettura con i vertici della struttura.
Da tempo come movimento civico denunciamo le tariffe per gli utenti sono aumentate dell'80% e gli indigenti assistiti anche economicamente, sono una trentina. E vi è stata una diminuzione degli ospiti: " Su 300 ospiti che contava la struttura commissariata dal 2016 e guidata ora dal commissario, Mario Pasino, ne sono rimasti solo 180."
Ciò che veniamo ad apprendere rispetto allo stallo della situazione della Casa di Riposo è preoccupante: sospesa la procedura per usufruire del bonus del 110%, la cucina è inutilizzabile, i 6 addetti non hanno possibilità di lavorare .
Diversamente eravamo stati informati come gruppo consigliare sulle prospettive nella commissione indetta tempo fa.
Facciamo nostro l'appello che "La struttura resti pubblica" fatto dai sindacati.
Come Ambiente Asti Vogliamo chiarezza sulla volontà di rilanciare o no la Casa di Riposo di Asti, la più grande del Piemonte e la seconda in Italia dopo il Pio Albergo Trivulzio.
Chiediamo che si provveda all'assunzione dei vincitori del concorso del 2019.
Inoltre sono preoccupanti i contenziosi con le ditte fornitrici di servizi.
Non riusciamo a capire questa mancanza di volontà a lavorare (in sinergia tra tutti i soggetti pubblici e economici ) per risolvere, una volta per tutte, le varie problematiche che affliggono da anni la più grande struttura pubblica per anziani del Piemonte ed una volta fiore all’occhiello della città di Asti.
Tutti si dicono molto sensibili ed affezionati a questa Casa di Riposo, l’unica ancora pubblica in Provincia di Asti, ma i vari dirigenti pubblici che se ne dovrebbero occupare sembrano non riuscire a sedersi contemporaneamente intorno ad un tavolo, da ciò che apprendiamo dai sindacati, ed a cercare di risolvere, anziché aggravare la situazione.
Sarebbe opportuna una conferenza di servizi tra Asl di Asti, Casa di Riposo Città di Asti, Comune di Asti, con incontri frequenti e calendarizzati, trasparenza verso ospiti, personale e cittadini, ma soprattutto volontà di farsi carico insieme dei problemi, perché sono certamente interconnessi tra i vari Enti sopra menzionati.
È proprio necessario aspettare sempre articoli di giornali, mobilitazione di maestranze o istanze di parte per prendere delle decisioni?
Questi dirigenti eletti o assunti proprio per risolvere, sembra che non siano in grado di farsi carico e allora è meglio che facciano altro.
Noi vogliamo il meglio per la Casa di riposo Città di Asti, per i suoi ospiti, i suoi lavoratori. Vogliamo che resti pubblica, che pian piano i debiti vengano pagati, che la struttura possa accedere a ogni tipo di finanziamento regionale e/o nazionale che ne permetta la ottimizzazione sfruttando ogni possibilità per utilizzare i tanti ambienti. Che possa ospitare un hospice, social housing, centri diurni per disabili e demenze, Ambulatori di medicina territoriale e tutto ciò che può servire per occupare gli spazi lasciati liberi, ristrutturati e messi a disposizione di servizi pubblici per la cittadinanza.
La questione della Casa di Riposo è un'altra questione su cui questa amministrazione continua a rimandare, ma assistiamo alla "sindrome della rana bollita" , si rimanda ma la temperatura della crisi cresce e diventa sempre più emergenziale.
Ambiente Asti