Attualità - 02 maggio 2022, 17:48

Giorni di apprensione per la Casa di riposo Città di Asti a rischio chiusura. Due mesi di tempo per salvarla

Quagliotti Cgil: “Ci sono avvoltoi, la Regione ci dica se ha intenzione di intervenire”. Rasero: “Le prossime settimane saranno decisive”

Foto archivio

Sono ore di apprensione per la Casa di Riposo Città di Asti, a rischio chiusura per le tante criticità degli ultimi tempi. Da inizio anno le tariffe per gli utenti sono aumentate dell'80% e gli indigenti assistiti anche economicamente, sono una trentina. In diversi hanno una convenzione con Asl (circa 120). Su 300 ospiti che contava la struttura commissariata dal 2016 e guidata ora dal commissario, Mario Pasino, ne sono rimasti solo 180.

La partita si giocherebbe anche sui lavori di ristrutturazione. La struttura infatti non può utilizzare il bonus del 110% e si parla di 19 milioni di spese.

La Ream a cui era stato chiesto di fare investimenti per la ristrutturazione– spiega Luca Quagliotti, segretario Cgil Asti – ha chiesto il 9% di interessi – le proroghe erano state concesse proprio nell’ottica di fare iniziare i lavori, ma così è impossibile. Chi ha interesse che la Casa di Riposo chiuda?”.

La Ream di Torino, presieduta da Giovanni Quaglia (Fondazione Crt), di cui Mario Sacco (presidente di Confcooperative Asti e della Fondazione Cassa di Risparmio) è vicepresidente, è operatore di riferimento per la gestione e la valorizzazione degli asset immobiliari localizzati sul territorio delle fondazioni, coniugando il valore sociale con l’incremento del valore economico e focalizza la sua attività su immobili presenti proprio sul territorio delle fondazioni, con particolare attenzione ai settori del no-profit e del social housing.

Il sindaco della città, Maurizio Rasero, interpellato in merito, spiega: “Le prossime settimane saranno decisive. Abbiamo avuto la fortuna di aver trovato un commissario in gamba, una persona competente che ha cercato di operare per risanare la struttura con ilo nostro supporto. Ha operato in più direzioni, sempre trasparente con tutti. Devo ringraziare i sindacati che non hanno mai fatto mancare il loro apporto.  L'unico obiettivo di tutti è stato la tutela degli ospiti e la difesa dei posti di lavoro. Non possiamo perdere in quella zona un presidio socio sanitario né possiamo pensare di aggiungere alla città un nuovo contenitore vuoto”.

Nelle prossime ore il primo cittadino farà un appello perché la Regione chiami tutti a rapportio “affinché facciano la loro parte. Ribadisco che sono convinto che il commissario abbia fatto un grande lavoro, così come i sindacati. Oggi, però, serve l'aiuto di tutte le istituzioni”.

Ora – ribadisce Quagliotti – scopriremo chi vuole davvero il bene della struttura. Gli assessori regionali Gabusi e Carosso dicano se vogliono salvare la Casa di riposo o chiuderla. Non ci interessano le polemiche ma solo chi ha voglia di trovare delle soluzioni. Sono tre anni che aspettiamo che la Regione ci convochi”.

Martinelli - Testa