Al Direttore - 22 aprile 2022, 15:58

Casa di riposo: siamo all'anno zero?

Riceviamo e pubblichiamo una nota della consigliera Angela Quaglia sulle prospettive della casa di riposo Città di Asti

La casa di riposo Città di Asti

In data 15 marzo avevo presentato un’interrogazione (a risposta scritta) relativa alla Casa di Riposo Città di Asti.

L’ultima riunione della Commissione si era svolta a gennaio e il Commissario straordinario aveva annunciato, in quella sede, che a febbraio 2022 avrebbe avuto inizio l’anno zero della Casa di Riposo.

Penso che nessuna previsione fosse più azzeccata!

Solo alcuni giorni fa sono arrivate le risposte alle domande che avevo posto.

Eccole, in sintesi.

1) 110%- E’ stata indetta la gara per l’affidamento dei lavori rientranti nel bonus 110% ma la procedura è oggetto di sospensiva e si stanno attendendo chiarimenti da parte dell’agenzia delle Entrate.

2) Situazione debitoria: circa 800mila euro di mutui e quasi 7 milioni di euro di debiti;

3) IMU (nei confronti del Comune): c’è un contenzioso in essere.

4) Stato giuridico: attualmente è ancora un’IPAB. L’istanza di trasformazione è tuttora giacente in attesa della definizione del future dell’Ente.

5) Parte inutilizzata dell’edificio: ci sono stati contatti ma non sono ancora stati formalizzati. Così come ASP ha compiuto un sopralluogo ma non ha formalizzato alcunchè.

6) PNRR: sono stati presentati due progetti ma non si  sono ricevuti riscontri.

7) Totale ospiti: 176, di cui 71 convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale.

8) Posti letto non occupati: 169 (i posti letto autorizzati sono 345 e 310 erano occupati prima della pandemia). 5 ospiti hanno lasciato la struttura dopo l’adeguamento delle rette.

 

Come si può facilmente rilevare  la situazione è grave.

Non solo la gestione corrente presenta numerose criticità ma manca soprattutto una visione generale e di prospettiva sul futuro della struttura a cui in tanti dicono di tenere.

Io sono molto preoccupata e sono certa che anche altri lo siano, come me.

Che cosa si aspetta ancora? Che il numero degli ospiti cali ulteriormente per chiudere una struttura che appartiene alla storia della città? E in cui tanti illustri concittadini, non solo in passato, hanno versato impegno, energie e risorse, anche economiche? E in cui vivono anziani che, dopo aver lavorato una vita, chiedono solo, insieme alle loro famiglie, di vivere in serenità il tempo che resta loro da vivere?

Trovo colpevole l’inerzia delle istituzioni: del Comune (che dovrebbe essere il regista del rilancio), dell’ASL (che non fornisce risposte in merito a posti di Hospice, a posti letto per pazienti neurovegetativi, a possibilità di spazi per recupero funzionale e riabilitazione…) delle banche e della Regione, che ne ha la responsabilità.

A chi giova tutto ciò?

E’ mai possibile che in tutto questo tempo non sia stato possibile trovare una soluzione?

Resto in attesa di risposte, che spero concrete e convincenti.

Anche il personale, oltre agli ospiti, ha bisogno di certezze per il futuro.

Con viva cordialità

Angela Quaglia - CambiAMO Asti

Al direttore


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