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Attualità | 24 marzo 2022, 12:30

Stato di agitazione alla Casa di riposo Città di Asti. I sindacati lunedì incontrano prefetto e vertici della struttura

Congelato al momento il bonus del 110% per i lavori di ristrutturazione. La cucina è chiusa da ottobre

Stato di agitazione alla Casa di riposo Città di Asti. I sindacati lunedì incontrano prefetto e vertici della struttura

Le federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil di Asti hanno indetto un'agitazione per la situazione della Casa di riposo 'Città di Asti' e lunedì 28 marzo alle 10.30 si terrà un incontro in prefettura con i vertici della struttura.

Questa mattina con una conferenza stampa, i sindacati hanno cercato di chiarire l'attuale situazione.

Erano presenti: Alessandro Delfino - Segretario Generale Fp Cisl Alessandria Asti, Roberto Gabriele - Segretario Generale Fp Cgil, Gianfranco Cerrato - Segretario Uil Fpl, Dino Penso Segretario generale Uil Fpl, Maura Balsamo Rsu.

Tariffe aumentate, cucina chiusa

Da inizio anno le tariffe per gli utenti sono aumentate dell'80% e gli indigenti assistiti anche economicamente, sono una trentina. In diversi hanno una convenzione con Asl. Su 300 ospiti che contava la struttura commissariata dal 2016 e guidata ora dal commissario, Mario Pasino, ne sono rimasti solo 180.

"Abbiamo già interloquito con il commissario ponendo due questioni - spiegano i sindacati - la possibilità di accedere al bonus edilizio e le conseguenze della chiusura della cucina (fatiscente e chiusa da ottobre 2021), fino ai lavori di ristrutturazione, ma abbiamo aggiunto il fatto che il personale socio sanitario non aveva il livello contrattuale B3 per poter svolgere mobilità in altre aziende".

Gli oss infatti avrebbero diritto a un livello B3 per poter svolgere mobilità con la Asl di Asti e non B1 come di fatto sono inquadrati adesso.

"Si doveva individuare un percorso - chiariscono -  in cui Asl, al bisogno di operatori sanitari, poteva accordarsi con il commissario, ma tre settimane fa abbiamo incontrato il direttore generale Flavio Boraso e scoperto che la Casa di riposo non aveva mai contattato la Asl. Il commissario e la direttrice, Laura Panelli, evidentemente non si parlano".

Al momento è sospesa la procedura per usufruire del bonus del 110%

Di fatto, al momento, la cucina è inutilizzabile, i 6 addetti non hanno possibilità di lavorare e il bonus del 110% per i lavori potrebbe non arrivare.

"Dopo una riunione con la nona commissione comunale competente - rimarcano i sindacati - ci era stato dichiarato l’avvio dei lavori per 19 milioni con il riconoscimento del 110, ma, dopo la seduta non ne abbiamo più avuto notizie e ci troviamo di fronte deliberazione del commissario dove il bonus viene messo in discussione 'in quanto - si legge sulla delibera - la struttura potrebbe non rientrare tra i beneficiari dell'agevolazione'".

Al momento quindi è stata sospesa la procedura di affidamento.

"Un problema di serietà - aggiungono - occorre capire se il bonus  può essere utilizzato per una casa di riposo pubblica".

L'appello alla politica. "La struttura resti pubblica"

Da qui l'appello ai candidati a sindaco: "Ci facciano sapere se intendono rilanciare la Casa di Riposo di Asti, la più grande del Piemonte e la seconda in Italia dopo il Pio Albergo Trivulzio. Servono risposte, se si parla di un rilancio si ha bisogno di una trasformazione da ex Ipab a azienda di servizi alla persona".

I sindacati riconoscono che il percorso del commissario Pasino sia iniziato con difficoltà e avrebbe bisogno di tutto l'aiuto possibile e ventilano che  "c'è tensione tra i lavoratori".

I sindacati chiedono inoltre si provveda all'assunzione dei vincitori del concorso del 2019 "Non è stato rispettato". Attualmente i dipendenti sono una novantina più una trentina in appalto e i pasti vengono cucinati fuori e consegnati preconfezionati, "c'è ancora un contenzioso in atto con la cooperativa Dussman per circa 1 milione e 400 mila euro", fanno sapere i sindacati.

"La struttura - concludono - deve rimanere pubblica e la politica deve dare la sicurezza per gli anziani di poter accedere ad un servizio dignitoso garantito dalla Costituzione, con pasti decenti consumati in loco. Vogliamo sapere qual è la direzione".

Betty Martinelli

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