Che sia un sentiero da percorrere o un ponte che collega sponde lontane, la tradizione è la condivisione di un tratto di strada: è l'ombra della memoria che dal passato si allunga sul presente, lo forma e ne dà consistenza. La tradizione è la conferma di una vicinanza, la costanza di una similitudine. Vero, il tempo scorre e si porta via con sé le sedimentazioni di un passato che non c'è più, eppure lo si riconosce. Lo si riconosce come tempo altro, come tempo nel quale non noi ovviamente, ma altri noi hanno gioito e sofferto, combattuto, vinto e perso: in una parola, vissuto. E questi altri noi sono i nostri, i nostri nonni i nostri genitori. La tradizione ha il senso consolatorio della famiglia - e reca in seno la rottura più spietata quale solo può prodursi in famiglia.
Perché nessuna famiglia è un compatto monolite inscalfibile. Le famiglie sono percorse da mille nervature divergenti che le differenziano vicendevolmente e, internamente, ne individuano i componenti. Quando il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein (1889-1951) utilizzò il concetto di somiglianze di famiglia non intendeva quanto da me qui scritto; tuttavia, introducendolo in questo contesto, è possibile mostrare un elemento cruciale di quanto si vuole argomentare: le somiglianze sono il segno delle differenze. La somiglianza stessa è il modo attraverso il quale si manifesta la differenza. La famiglia, allora, è il nucleo della differenza, è l'insieme dei differenti (fratelli, cugini, zii…), il diversificarsi nel passato e nel presente (nonni e nipoti). La tradizione, allora, è esattamente questa convergenza-divergenza familiare, questa vicinanza che permette il riconoscimento di una distanza.
Si può allora parlare di tradizione filosofica? Direi di no, se con questo termine si intende il monolite che da un passato quasi mitico viene tramandato fino ai nostri giorni, intatto tale da essere dogmaticamente venerato. Sì, invece, se per tradizione si intende la famiglia con tutte le sua differenze e allargamenti, somiglianze e divergenze. Esiste una tradizione filosofica? Sì, ed è le sue tradizioni.
Simone Vaccaro
SU