Perché dare il via ad una nuova rubrica? Perché continuare a riproporre interrogativi che hanno oramai fatto la storia? Perché seguitare a ripercorrere in lungo e in largo tradizioni, lontane o vicine che siano, spesso anacronistiche? Perché cercare di attualizzarne i risultati in vista di una migliore comprensione della realtà? Perché, poi, cercare di comprendere la realtà? In una parola, perché continuare a filosofare?
Questa rubrica non offre una risposta a queste domande. Ma si pone un obiettivo decisamente più modesto: non vuole presentare delle risposte (anche se avremo a che fare solamente con risposte), ma dei problemi. Vuole mostrare la natura problematica del problema, il fatto cioè che faccia problema, che si celi un problema all'interno di una domanda. Che cos'è la realtà? Avremo le risposte x, y, z; ma sarà proprio a partire da quelle soluzioni che diviene possibile fare il passo indietro: perché è così importante chiedersi che cosa sia la realtà, indipendentemente dalla risposta data?
Per questo ascolteremo le parole delle soluzioni, le parole dei filosofi che hanno sentito come esigenza quella di tentare di offrire risposte. La filosofia e le sue voci, allora, porta in scena alcune brevi citazioni di illustri filosofi come punto di partenza di altrettante succinte considerazioni, obiettivo delle quali è illustrare il problema nascosto.
Mettersi in ascolto, lasciandosi stimolare dai grandi pensatori del passato, significa riconoscere di essere coinvolti nel loro medesimo mondo, ma in modi del tutto differenti; significa confrontarsi e scontrarsi, riflettere con o a partire da; significa aprire lo spazio ad un pensiero diverso, ad una riflessione inaspettata, ad un vissuto altro. Significa, in poche parole, non essere soli.