Al Direttore - 03 aprile 2023, 08:13

Castaldo a Zollo: "Non attacco la persona, esprimo opinioni sulle politiche per la disabilità"

Replica del componente del Tavolo disabilità all'assessore, che a sua volta aveva risposto a un precedente intervento di Castaldo

Collage fotografico Zollo-Castaldo

Collage fotografico Zollo-Castaldo

Il confronto sul tema della disabilità - aperto sabato da Marco Castaldo, membro del Tavolo comunale disabilità, con una lettera aperta in cui biasimava la realizzazione della ciclabile di corso Alfieri (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), e proseguito con la replica dell'assessore ai Servizi Sociali Eleonora Zollo (CLICCA QUI per rileggere l'articolo) - prosegue con una risposta di Castaldo, che riportiamo integralmente qui di seguito.

Parafrasando l'inno di Mameli tanto caro al partito politico di cui l'assessore Zollo fa parte, si potrebbe dire: "l'Assessora s'è desta…!" Ora, gli astigiani sanno che negli uffici del palazzo che, probabilmente, sfratterà men che meno che il signor Mandela per dare alloggio a qualche esimio astigiano, qualche figura politica che si dovrebbe occupare delle politiche sociali, c'è davvero!

Spiace dover tediare i lettori de "La voce di Asti" per spiegare ciò che è già sufficientemente chiaro, sia nel metodo che nel merito, ma tant'è…

Andando per ordine, Lei dice che la pista ciclabile di corso Alfieri era da tempo sollecitata da coloro che amano andare in bicicletta e in sicurezza; consiglio a Lei e a tutto il gruppo di FDI, che la aiutano nella risposta, a chiedere a chiunque utilizzi abitualmente la bicicletta se si ritiene quel percorso adatto e, soprattutto, sicuro.

Vede, in gioventù, ho avuto modo di visitare molti Paesi del Nord Europa, Danimarca in primis, dove i Vichinghi avevano anch'essi la pessima abitudine di non occuparsi delle barriere architettoniche, ma poi, qualche anno dopo, degli ingegneri molto sapienti furono in grado di rendere accessibili tutti i loro siti storici nonostante i loro antenati avessero utilizzato pietre e legni per costruire castelli e città. Che bravi questi danesi! Chissà se potremmo imparare qualcosa da loro… Porfido, medievale, antico, rustico non sono automaticamente sinonimi di degradato, inadeguato, sconnesso, inaccessibile.

È sempre e solo una questione di scelte e di priorità. E qui subentra la politica, che non ha niente a che fare con i partiti, ma con una visione di una società e della sua comunità con le varie diversità che la compongono. La mancanza di fondi che Lei individua come la motivazione dell'impossibilità di progressivamente provvedere all'abbattimento degli ostacoli che impediscono l'equa fruibilità dei luoghi e dei servizi della città e del suo territorio, è una scusante inaccettabile ed è, oltremodo, deludente, grave ed inadeguata se chi la sostiene, invece di denunciarla, è una amministratrice con disabilità che ricopre il ruolo assessorile che le compete.

È come ammettere di avere un peso inconsistente nell'ambito della giunta di governo di questa città e, siccome il partito a cui Lei appartiene, Fratelli d'Italia, detiene una maggioranza importante in ambito consiliare, ciò significherebbe pure dichiarare che il peso politico di questo partito non è quello che dovrebbe essere. Oppure, ancor peggio, che il Suo partito non ritenga utile, meritevole, degno sostenere il loro assessore alle Politiche sociali per motivi che non conosco, ma che sicuramente non sarebbero rispettosi della Sua persona.

Siccome sono quasi certo che lo scenario di cui sopra sia solo una mia fantapolitica, auspico che Lei cominci a battere i pugni sul tavolo della giunta (in senso figurato), coadiuvata dal suo gruppo consiliare, affinché gli amministratori comunali tutti comprendano l'importanza di una città inclusiva, accessibile a tutti, inclusi i ciclisti che non vorrebbero essere "asfaltati" pur di vedersi accontentati di una pista ciclabile inutile e pericolosa. Quei 50.000 euro, per esempio, potevano essere la base di partenza per effettuare qualche abbattimento di barriera più urgente e, fungere da volano per gli ulteriori interventi.

In tema di Vita indipendente, constato con piacere che il partito in cui Lei milita, il Sindaco e buona parte dei consiglieri di maggioranza, tutti insieme già presenti nella precedente consigliatura, abbiano magicamente cambiato idea e oggi si facciano paladini di un diritto che cinque anni fa, essi stessi, votarono compattamente per l'approvazione di un provvedimento che lo snaturò, affossandolo definitivamente. A cambiare idea c'è sempre tempo, ma qui non è questione di calendario…

Lungi da me l'attacco personale, se per personale intendiamo Eleonora Zollo, mentre è doveroso diritto di cittadino, a maggior ragione disabile, esprimere opinioni sull'operato dell'assessore in tema di disabilità quando questa è essa stessa persona con disabilità che dovrebbe dare grande vitalità alle iniziative riguardanti la "categoria" considerata l'opportunità di conoscere con competenza i problemi e le fragilità che la caratterizzano. Spero proprio che Lei voglia intraprendere positivamente un progetto di Vita Indipendente quando le condizioni glielo consentiranno e sono altrettanto sicuro che lo farà.

La mia educazione e personale storia mi hanno sempre fatto propendere per l'ascolto delle altrui esperienze piuttosto che la promozione delle mie e credo che questo tipo di approccio sia quello più consono per un amministratore al fine di comprendere i bisogni e le istanze e per promuovere interazione e collaborazione. A proposito, ancora oggi non riesco a trovare la versione elettronica del Suo libro "Dietro le quinte" che mi piacerebbe tanto leggere per poter conoscere altri punti di vista in tema di disabilità; sarebbe utile poterne usufruire anche per le persone che non possono sfogliare le pagine fisiche di un libro e sarebbe anche un primo esempio di abbattimento di barriere.

Per quanto concerne, infine, le proposte che Lei mi sollecita, Le consiglio la lettura di un mio articolo recentemente pubblicato sulle pagine locali de "La Stampa" dove potrà trovare alcuni spunti per lo sviluppo di alcuni progetti inclusivi e a costi contenuti. Sono certo che se ne potrà discutere al prossimo tavolo per la disabilità che Lei degnamente presiede.

Un caro saluto.


Marco Castaldo
Componente tavolo disabilità del Comune di Asti

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