Economia e lavoro - 08 aprile 2024, 12:59

Unione Industriali e Costruttori edili di Asti accelerano sul collegamento Sud Ovest: "Non è né di destra né di sinistra, serve a tutti"

Amalberto e Fornaca ricordano le proposte fatte negli anni. "Siamo una delle città più inquinate. È un'opportunità per tutti"

Carlo Fornaca e Andrea Amalberto (MerfePhoto)

Carlo Fornaca e Andrea Amalberto (MerfePhoto)

Un endorsement motivato sulla Tangenziale Sud Ovest o meglio il Collegamento che sta facendo discutere la città, arriva da due poli importanti della vita produttiva: Unione Industriale e Costruttori edili di Asti.

Da tempo si discute  sull'opera e se ne discute a tal punto che domani sera si terrà un Consiglio Comunale aperto, dopo che nei giorni precedenti, il Comitato contrario alla realizzazione dell'opera, aveva già manifestato le sue perplessità, proprio durante una seduta.

Non è ancora ben chiaro il tracciato che avrà il Collegamento per il quale sono arrivati altri 104 milioni e la tangenziale è stata inserita con una dotazione economica nella pianificazione della viabilità nazionale, ma si profila il famoso tracciato giallo che inizierebbe davanti all’Obi di corso Torino e si estenderebbe lungo il terreno oggi occupato dagli orti comunali in direzione del Borbore che sarebbe attraversato su un viadotto lungo 160 metri.  Il tragitto oltrepasserebbe una prima zona collinare sfiorando il quartiere Bellavista e la Casa di Cura Sant’Anna, sbucando in una zona pianeggiante a ridosso della ferrovia con una passaggio su un viadotto lungo 430 metri che porta la strada alla collina di Vallarone dove inizierebbe un tunnel, lungo 1.525 metri circa, che supera Valle San Pietro e Borgomale fino ad una rotonda sulla Sp 8 di corso Alba.

Un percorso che continuerebbe a sud del Golf Città di Asti attraversando i fiume con un nuovo viadotto lungo 1.510 metri e poi in un rettilineo fino a Rocca Schiavino.

Il traffico congestionato del capoluogo e l'inquinamento

Questa mattina il presidente dell’Unione Industriale Andrea Amalberto ed il Capogruppo Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti Carlo Fornaca hanno voluto esporre con una conferenza stampa le loro considerazioni, partendo dal traffico e dalla viabilità di Asti al centro di numerose polemiche.

Il presidente Amalberto parte da lontano e cioè dal documento consegnato ai candidati a sindaco nella scorsa tornata elettorale (in allegato al fondo dell'articolo).

"Dato il silenzio assenso - chiosa Amalberto - l' ho preso come accoglimento favorevole anche se non se ne è più parlato. Devo partire dal presupposto che l'opera sia voluta da imprenditori e forze politiche. Non è certo un tema di destra o sinistra ma un'opportunità per tutti".

E tocca il traffico cittadino che con il collegamento potrebbe migliorare. "Quando entro in corso don Minzoni non so mai come ne uscirò e così in corso Savona. Da un punto di vista ambientale avere macchine sempre ferme non è il massimo. Credo che il Borbore e il Tanaro sarebbero 'da passare' da entrambe le parti".

Si deve alleggerire il traffico

Nel calderone del traffico entra anche l'arteria di corso Alessandria intasata per diverse ore al giorno: "Avevamo un progetto in merito ma non è decollato, c'è anche una strada sul cavalcavia Giolitti, che potrebbe essere utilizzata e credo che una riflessione vada fatta. Siamo una delle città più inquinate e riguarda tutti. Questa situazione andrebbe risolta, la tangenziale deve nascere per avere diversi collegamenti, un mezzo per alleggerire il traffico. Qualcuno avrà dei problemi, certo, ma le compensazioni possono recuperare il danno dal punto di vista economico". 

Il presidente è chiaro, si deve andare avanti con compattezza perché si tratta di un tema cruciale per la città, ma anche per la provincia e si toglie un sassolino dalla scarpa.
"Trent'anni fa avevamo ideato un piano parcheggi con investimento a carico di privati e oggi il comune di Asti ne sarebbe proprietario, ma fu detto all'allora presidente che i parcheggi non servivano".

Oggi si costruisce guardando l'ambiente

Se potrebbe essere facile contestare ai costruttori di pensare solo al cemento, Carlo Fornaca rimarca che "Il sistema si è molto evoluto e chi fa costruzione ha ben presente l'equilibrio con l'esigenza di costruzione sotto ogni forma per il rispetto dell'ambiente. "Per il cambiamento, dal 2006 con la legge 152, rimarca, si possono porre modifiche purché al centro ci sia sempre l'uomo".

Cita inoltre una ricerca di Indipendente dove si rimarca che negli ultimi 10 anni il verde è avanzato del 5,9 per cento. Si fa riqualificazione e rimane fondamentale che se un'opera serve, compensandola la si può fare .
Tutti sono consapevoli dell'esigenza". 

E la provincia?

"Le industrie sulla cintura non ci sono quasi più - rimarca Fornaca citando Canelli Nizza Villafranca Mombercelli Villanova. Il traffico che transita porta solo disagio alla città".
"Ogni volta che si parla di viabilità si chiedono piste ciclabili e attenzione al trasporto urbano, ricorda Amalberto, con le ciclabili si riduce ancora il flusso che si concentra e si congestiona il traffico. Occorre intervenire sul cavalcavia Giolitti e sul cavalcavia di corso Savona che se dovesse essere interdetto per lavori, chiuderebbe la città. Il traffico non sarà come il riscaldamento ma fa la sua parte. Il collegamento Sud-Ovest andrà a vantaggio di viabilità logistica e inquinamento".

Amalberto e Fornaca saranno tra i relatori, domani sera, in Consiglio Comunale.
"Ci sta a cuore la città, conclude Amalberto, e siamo favorevoli anche alla realizzazione del casello autostradale a Villafranca. Ora stiamo costringendo le  persone a fare molta più strada, con il casello ci sarebbero attori che non andrebbero più su una statale e l'indotto commerciale sulla zona di San Damiano migliorerebbe.

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Betty Martinelli

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