Politica - 09 aprile 2024, 07:00

Asti: il collegamento Sud Ovest torna al centro del dibattito politico locale

Con una dura presa di posizione del consigliere Malandrone all'endorsement al progetto espresso dall'Unione Industriale

Mario Malandrone

Mario Malandrone

Non si è fatta attendere la risposta di Mario Malandrone, consigliere comunale di minoranza (nonché consigliere provinciale) da sempre tra i più attivamente impegnati sul fronte ambientale, all’esplicito endorsement al progetto del collegamento Sud Ovest espresso ieri mattina dai vertici dell’Unione Industriale (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) 

Una presa di posizione che il consigliere ha duramente criticato per tramite di una lunga nota stampa, che riportiamo integralmente di seguito.

 

Non si venga a dire che l’Europa, il Governo ci imponeva il CASO, sono scelte politiche Regionali, locali. Anche se gli ultimi pronunciamenti ufficiali e deliberativi di Ministeri e Comuni, Regione erano non certo per questo tipo di opera. A dar manforte questa mattina due esponenti dell'Unione industriale, come se il futuro industriale-imprenditoriale dipendesse dalla TSO. Un pasticcio di affermazioni, dal beneficio ambientale (ignorano che le polveri si generano soprattutto su tangenziali e autostrade), a quello economico e di traffico. 

Affermazioni vecchie di decenni, come quelle della politica Regionale e locale, si sperava un po’ meglio per chi dovrebbe guidare l’innovazione. Il CASO non collega il traffico verso la città, e ci sembra una cifra esorbitante quasi 200 000 000 di euro per alcuni camion che si infilano per sbaglio nella viabilità cittadina. Impatta su economie quelle si del futuro e ambientali. 

La provincia di Asti si trova di fronte a una crisi economica senza precedenti a causa del blocco dei cantieri e della mancata cessione dei crediti d'imposta del superbonus 110%. Questa situazione ha colpito duramente non solo le imprese e i professionisti del settore edile, ma anche migliaia di famiglie che hanno visto i loro progetti di riqualificazione energetica bloccarsi improvvisamente. Tuttavia, emerge un'opportunità che potrebbe non solo risolvere la crisi attuale, ma anche promuovere uno sviluppo sostenibile e rilanciare l'economia locale, il Parlamento Europeo ha appena approvato il Piano Green, al Direttiva Europea Case Green. In Italia, in Piemonte e nella Provincia di Asti l’economia familiare e imprenditoriale, si lecca le ferite per i crediti del 110 , che è stato recentemente bloccato del tutto dal Governo. 

Secondo le stime riportate dal quotidiano locale La Nuova Provincia, circa 400 cantieri astigiani sono stati bloccati, coinvolgendo oltre 2.000-3.000 famiglie e circa 15.000 persone tra lavoratori e professionisti del settore. La mancanza di liquidità dovuta alla difficoltà di cedere i crediti d'imposta ha provocato una vera e propria emergenza economica e sociale. Una proposta interessante è stata avanzata recentemente: consentire alle società pubbliche partecipate come l’Asp di pagare meno tasse acquistando i crediti d’imposta di cittadini e imprese astigiane con un significativo doppio vantaggio. Far risparmiare i contribuenti e aiutare gli astigiani in difficoltà. 

Questo non solo aiuterebbe a sbloccare i cantieri e a dare respiro alle imprese locali, mapotrebbe anche incentivare la transizione verso un modello abitativo più sostenibile ed ecologico. Mentre si discute di come affrontare questa crisi, è importante considerare anche le priorità di investimento della regione. Ad esempio, si parla di destinare ingenti fondi alla costruzione di infrastrutture come la tangenziale o il collegamento sud-ovest. 

Tuttavia, è fondamentale valutare se questi investimenti siano davvero la scelta più sostenibile ed efficace per il futuro della provincia e dell’imprenditoria. Il costo stimato per il progetto del collegamento sud-ovest è di circa 200 milioni di euro. 

Questo è un investimento significativo che potrebbe essere indirizzato verso progetti di riqualificazione energetica e case green, con benefici a lungo termine per l'economia e l'ambiente. In una previsione di qualche giorno fa si calcolava una media di 35000 euro a alloggio, unità immobiliare per il futuro green. Potrebbe risollevare l’economia di cantieri fermi e dare impulso a nuovi cantieri. Investire in case green potrebbe essere una soluzione vincente su più fronti. 

Con un investimento stimato di 200 milioni di euro, potremmo sistemare circa 6000 immobili ad Asti, un apercentuale elevatissima dell’esistente, creando opportunità di lavoro per le ditte locali e migliorando la qualità della vita per i residenti na cominciare dall’aria. E perchè non riqualificare gran parte del patrimonio degli edifci di edilizia popolare? In fondo sono proprio le fasce più povere ad avere edifici scadenti energeticamente. Questo non solo avrebbe un impatto positivo sull'economia locale, ma anche sull'ambiente, riducendo le emissioni di carbonio e promuovendo uno stile di vita più sostenibile. 

In conclusione, investire in case green rappresenta un'opportunità senza precedenti per risolvere la crisi attuale, promuovere lo sviluppo economico e creare un futuro sostenibile per la provincia di Asti. È tempo che la politica regionale adotti politiche lungimiranti che mettano al centro la sostenibilità ambientale e il benessere delle comunità locali non progetti di 30 anni fa poco sostenibili, che non risolvono i problemi della mobilità.

Qualcuno obietterà che i soldi del CASO sono finalizzati? Chi ha finalizzato le idee sul PNRRaCASOesvincolo autostradale di Villafranca, anziché a progetti alternativi? Chi ha chiesto quel tipo di intervento e non altri? La politica che governa la città e la Regione. 

Mario Malandrone

Redazione


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