Green - 29 agosto 2021, 10:21

A Castagnole Monferrato torna l'ipotesi impianto di motocross, depositata in Provincia una nuova richiesa

Claudio Vella presidente Comitato vigilanza motocross di Castagnole: "Il progetto va contro le indicazioni dell'Unione Europea"

È stata nuovamente presentata allo Sportello Unico delle Attività Produttive della Provincia di Asti, la richiesta di realizzare un impianto per motocross in località Valenzani, da parte della società Monferrato srl. 

A renderlo noto Claudio Vella presidente Comitato vigilanza motocross di Castagnole.

"Facciamo presente  - scrive Vella - che il primo progetto, contro cui abbiamo lottato in tutte le sedi (istituzionali e giuridiche), insieme a tante altre Associazioni ambientaliste, era stato definitivamente respinto con risultato negativo da parte dello Sportello Unico della Provincia a seguito dell' archiviazione dell’istanza di rilascio del Giudizio di compatibilità ambientale da parte della Provincia di Asti". L’impianto per il quale viene nuovamente richiesta l’autorizzazione, "distruggerebbe ettari di boschi e campi per creare piste da motocross, di cui francamente non pare esserci necessità, visto che in Piemonte ce ne già sono 29. Oltretutto una di queste è in via di definizione a pochi chilometri, nel Comune di Felizzano", rimarca Vella che spiega i 5 anni di dure battaglie.

"Sono stati impegnati semplici cittadini, nella tutela del proprio territorio, in omaggio al fatto che queste aree dell’Astigiano hanno una netta vocazione agricola (patria del Ruchè tra l’altro), e sono sempre più ambite da un turismo verde".

Nella 'battaglia' sono state raccolte 11 mila firme.

"Pareri dubbiosi sono stati espressi da Arpa e Asl per le possibili conseguenze sulla salute pubblica (rumori, inquinamento, ecc..) e poi l’archiviazione per mancanza di documentazione sufficiente".

A pochi mesi dalla bocciatura del progetto, prima il sindaco Francesco Marengo (con una comunicazione in Regione), e poi la Giunta Comunale con delibera, ha richiesto dapprima di annullare e poi di spostare il tracciato del sentiero escursionistico di interesse regionale, includente una parte di strada comunale “Per Calcini”. Strada che costeggia la zona su cui si voleva realizzare l'impianto per il motocross.

"Tra l’altro - spiega ancora Vella a nome del comitato -  tutti i terreni non erano nella piena disponibilità della Monferrato, e non ultimo, si è aggiunta una discutibile delibera del Comune di Castagnole Monferrato".

"La vicenda - continua - ha del paradossale e grazie al nostro intervento non è ancora arrivata a definizione. La giustificazione, perlomeno curiosa data in seguito dal sindaco ai giornali, è che la presenza di questo sentiero vicino alla pista avrebbe creato “ostacoli” al progetto.
Ad oggi sul sito della Provincia ci sono i nuovi documenti e il Comitato spiega che saranno esaminati per intercettare anomalie o forzature. "Il tutto nell’intento di confermare l’obiettivo che come Comitato Vigilanza Motocross ci siamo dati: contrastare l’inutile, dannoso e obsoleto progetto. E al nostro fianco ci saranno le associazioni ambientaliste che già erano schierate con noi".

"Un’ultima considerazione - conclude - ci pare che anche eticamente, il progetto vada contro le indicazioni dell’Unione Europea e sia ancor più incomprensibile nel particolare momento che stiamo vivendo, in cui il mantenimento dell’equilibrio della natura, fattore determinante per uscire dalle difficoltà economiche e dalla crisi Covid, richiede tutt’altre scelte".

Redazione