Politica - 22 gennaio 2022, 13:44

Crivelli: "Asti è una città spenta, in declino. Da medico, sono qui per curarla" [GALLERIA FOTOGRAFICA]

"Vogliamo che Asti sia la città del 'NOI', inclusiva e aperta al dialogo", ha affermato il candidato sindaco sostenuto da un'ampia e inedita coalizione

Alcune immagini inerenti la conferenza stampa di presentazione del dottor Crivelli e esponenti dei vari partiti che compongono la coalizione

Nel servizio fotografico a cura di Efrem Zanchettin - MerfePhoto, acune immagini inerenti la conferenza stampa di presentazione del dottor Crivelli e esponenti dei vari partiti che compongono la coalizione

“Io sono convinto che si debba alzare il livello della politica cittadina. La politica è una cosa bella, non sporca. Dobbiamo riuscire a far innamorare della politica, facendo tornare la voglia di partecipazione ai cittadini disaffezionati. Sono perfettamente consapevole che non sarà una passeggiata, ma siccome loro (i componenti della coalizione, ndr.) erano entusiasti, ho accettato volentieri. Per spirito di servizio, non di martirio. Noi vogliamo riportare nella politica la mitezza, prendendo esempio da persone come David Sassoli”.

Da queste affermazioni di Paolo Crivelli si può cogliere immediatamente quello che presumibilmente sarà il tratto distintivo della sua campagna elettorale a sindaco di Asti. Mitezza, partecipazione, inclusione sono alcuni dei termini che sono maggiormente ricorsi durante la conferenza stampa di presentazione, svoltasi in mattinata al circolo Nosenzo.

QUESTA COALIZIONE E' UN EVENTO STORICO PER LA CITTA'

Una conferenza stampa speciale, non di routine – ha esordito Crivelli – Riteniamo che stia avvenendo un evento storico per la città. Dovessi dargli un titolo la definirei “Unità”. Abbiamo messo insieme una grossa coalizione, come non ce ne sono mai state nella storia di questa città”.

Un’ampia e variegata coalizione che – dopo mesi di confronto al quale alla fine si sono sottratti i pentastellati, che presenteranno un loro candidato – ha visto le parti convergere sul nome del dottor Crivelli, medico infettivologo 67enne, in pensione dal 2021 ma richiamato ‘in servizio’ per dare una mano nel combattere la pandemia.

Del resto, la disponibilità verso il prossimo è un altro tratto distintivo dell’uomo, sposato da quasi 40 anni, 4 figli e altrettanti nipoti. Laureato nel 1979, ha conseguito due specializzazioni e prestato a lungo servizio presso il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale, spendendo molto del suo tempo anche per attività di volontariato in vari Paesi dell’Africa e, più di recente, prestando servizio in Croce Rossa tra Porto Empedocle e Lampedusa.

La sua candidatura, ha spiegato: “Nasce dalla consapevolezza di vivere in una città spenta, senza entusiasmo e che ha subito declino e isolamento preoccupanti. Sono medico e appena andato in pensione ho cercato di contribuire alla guarigione dei miei malati, così ora sono qui per guarire la mia amata città”.

SI' AL CONFRONTO, NO AL TORNACONTO

“E’ un sogno ambizioso – ha aggiunto -, ma nasce dalla consapevolezza che c’è con me una squadra compatta, pronta a interagire per far rinascere la speranza. Altri sostegni che potrebbero arrivare saranno ben accolti, le nostre porte sono aperte. Ma sia chiaro che le logiche politiche di chi pensa a poltroni e tornaconti non ci appartengono”.

“Il nostro obiettivo è ‘contaminare’ la popolazione con il virus della partecipazione e a nostra volta ci faremo contaminare dalle necessità delle persone. Asti sarà la città dei ‘NOI’, dove ognuno potrà portare le proprie competenze. Una città finalmente aperta al dialogo, ad iniziare da quello con la Provincia, cui teniamo particolarmente, per poi guardare alla regione e al mondo”.

“Il nostro è un cantiere aperto, in evoluzione – ha ancora affermato – Faremo prima quello che è necessario, poi ciò che è possibile e infine vi sorprenderemo facendo anche l’impossibile. Nel quinquennio ci saranno momenti difficili, non siamo ingenui, ma sappiamo che non fa mai notte dove ci si prende cura gli uni degli altri”.

I CARDINI DEL FUTURO PROGRAMMA ELETTORALE

Pur non entrando troppo nel dettaglio del futuro programma (ha affermato che vi sono idee chiare su tematiche quali la tangenziale o il campo nomadi, senza però addentrarsi nei dettagli), il candidato sindaco ha voluto sottolineare quali saranno i punti fermi della sua eventuale Amministrazione: accogliere le proposte del Friday For Future e di quanti altri hanno a cuore le tematiche ambientali; far sì che l’ospedale sia un bene comune, rispondendo ad un personale “stanco e affaticato”; operare al meglio sul fronte del Piano Nazionale di Impresa e Resilienza; agire per contrastare il fenomeno dei “contenitori vuoti” perché, ha affermato: “Se oggi girate in centro viene la depressione”; valorizzare la cultura lavorando in sinergia con i giovani, le scuole e le numerose associazioni operanti in città; dedicare tempo a un proficuo rapporto con le società sportive “perché anche lo sport è cultura, oltre che stile di vita e prevenzione in chiave di salute”; sviluppare un consorzio sociale astigiano che faccia squadra con i Servizi Sociali, senza sostituirsi; attuare politiche di prevenzione della microcriminalità anche attraverso iniziative di welfare e coesione sociale.

ABBIAMO LE PORTE APERTE, MA NON TRANSIGIAMO SU VALORI E MODI DI FARE POLITICA

In quanto all’ipotesi di confronto con altre aree politiche, guardando al centro-destra, Crivelli ha precisato che “Abbiamo le porte aperte ma non transigiamo su valori e modi di fare politica ben precisi. Noi abbiamo delle priorità, se le hanno anche altri ci confronteremo volentieri, ma non credo attingerò tra quelli che bisticciano con Rasero”.

Il quale, proprio nei minuti in cui si apriva la conferenza di presentazione del dottor Crivelli, ha ufficializzato con un post sul proprio profilo Facebook la volontà di “andare avanti” per altri 5 anni e chiamando a raccolta chi ritiene di poter apportare idee utili, come vi abbiamo documentato in questo articolo.

LE 'VOCI' DELLA COALIZIONE

Al termine dell'intervento del candidato sindaco, la collega giornalista Laura Nosenzo, che ha coordinato la presentazione, ha dato la parola ad esponenti di ciascuna delle realtà che compongono la coalizione che sostiene la candidatura di Crivelli.

“E’ una coalizione ricca di giovani e donne ed è un buon segnale – ha affermato Angela Quaglia – Paolo persona mite e determinata con il grosso pregio di aver messo il noi al posto dell’io. CambiAmo Asti ha una lista, quasi completa, che lo appoggerà con conviNzione. Oggi dovere civico fare qualcosa per cambiare questa nostra città. Riteniamo fondamentale essere uniti per dare svolta a questa città”.

“Non era più tempo che il sindaco della città venisse scelto nelle segreterie dei partiti o in comitati ristretti, si deve guardare a condivisione che metta tutti in condizione di contribuire alla crescita della città e beneficiarne. C’è forte necessità di fare rete, smettendola di litigare con la Provincia”, ha aggiunto Mario Mortara, segretario cittadino del Partito Democratico

"Sono molto contento di questo incontro – ha detto Gianfranco Miroglio (Europa Verde Verdi) – che attesta il miracolo di aver messo insieme una coalizione larghissima con la volontà di dare una scrollata a questa città solo apparentemente attiva ma in realtà ferma. Ad esempio il Tavolo per la mobilità sostenibile è stata una enorme farsa, con l’Amministrazione che si è offesa e lo ha lasciato a metà”.

“Sono emozionato per il lavoro meraviglioso fatto insieme e che tutto inizi da qui, dalla Torretta, quartiere di frontiera tra centro e periferia. La candidatura di Crivelli è frutto di ciò di cui la città aveva bisogno, non di accordi tra segreterie” (Mario Malandrone – Ambiente, Asti)

“Noi siamo parte del coordinamento fin dall’inizio – ha aggiunto Marco Castaldo (Articolo 1) –, abbiamo condiviso un programma comune che è giunto a compimento quando è arrivata la figura di Crivelli, che rappresenta esattamente ciò che noi volevamo: una persona mite, gentile, ma determinata. Paolo porta la Normalità che serve a questa città e che negli ultimi 5 anni abbiamo perso”.

“Ora Uniti si può per davvero – ha concluso Mauro Bosia, esponente appunto del gruppo ‘Uniti si può’ – Abbiamo parlato di tanti temi, ma in particolare ci siamo soffermati su Asp, sanità, fabbriche e crisi climatica".

"Oggi è il 22 gennaio e per me è un giorno speciale, perché esattamente due anni fa sono entrato in Consiglio comunale - ha aggiunto Bosia - Ho potuto farlo, essendo relativamente giovane, perché ho trovato persone che mi hanno cresciuto e hanno speso tempo per la mia formazione. Credo perciò che si debba uscire dalle stanze in cui ci troviamo e guardare a persone tra i 20 e i 35 anni che non vogliono altro che avere un lavoro dignitoso e la possibilità di vivere in un luogo in cui sono accettati per ciò che sono e in cui credono”.

Gabriele Massaro


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