A seguito della Commissione consiliare cui hanno partecipato, i consiglieri Mauro Bosia e Michele Anselmo (gruppo Uniti si può) hanno realizzato un’ennesima nota stampa sul futuro di Asp, società partecipata dal Comune, che ne detiene la maggioranza, sulla quale i consiglieri avevano recentemente pubblicato un “libro bianco” (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) che aveva suscitato la piccata reazione dell’assessore Renato Berzano (CLICCA QUI per rileggere l’articolo)
Documento nel quale i due consiglieri esprimevano una serie di perplessità sostanzialmente ribadite nella nuova nota, che si apre con la constatazione che il tema dovrà venire affrontato dal futuro Consiglio comunale e nella quale si legge che “La seduta di Commissione, nonostante l’impegno e la coerenza dell’assessore Berzano, non ha chiarito, anzi per certi versi ha confermato, tutte le preoccupazioni espresse dal Gruppo consiliare UNITI SI PUÒ e ben spiegate e approfondite nel nostro Libro bianco. Infatti Berzano coerentemente ha ribadito che la pratica, dopo gli accordi raggiunti con il Socio di minoranza di Asp, è blindata e quindi il Consiglio comunale non potrà esercitare le proprie prerogative di legge: fornire indirizzi e modificare la pratica, in qualche sua parte, al fine di migliorarla a favore dei cittadini e degli interessi organizzati della città”.
“Berzano ha ribadito – proseguono i consiglieri –, come già aveva affermato sui giornali, che il destino di Asp e della città sono segnati; che ad Asti è preclusa la possibilità di gestire i suoi servizi tramite Asp. Servizi che saranno affidati ai diversi Ambiti già esistenti o che si andranno a definire. Un Ambito territoriale per i trasporti, un Ambito territoriale per l’Igiene Urbana, un Ambito territoriale per l’acqua. Noi pensiamo invece che Asti possa governare autonomamente i propri servizi e che anzi debba poter concorrere e potenziarsi per gestire i servizi fuori dal suo territorio”. Ipotesi di scorporamento dei servizi che, secondo Anselmo e Bosia, comporterà una serie di considerevoli rincari dei servizi.
“Infine, ancora una volta, non è stato chiarito dove, come e quando saranno investite le risorse millantate dal Socio privato di minoranza – concludono –. Non solo il Consiglio comunale non ha potuto esercitare la propria funzione di indirizzo ma, a quanto pare, neanche Sindaco e Assessore sanno in cosa, quando e dove saranno investite le risorse che il Socio di minoranza ha dichiarato di voler spendere ad Asti. Noi avremmo qualche idea, a partire dalla “cittadella dell’energia” all’ex Way Assauto ma quando, come e con chi se ne discuterà?”