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Politica | 03 marzo 2022, 11:53

Berzano su Asp: "Altro che delegata ai privati, l'accordo ha salvato la città da possibili contenziosi"

L'assessore al Bilancio replica punto per punto alle pesanti critiche mosse nel "Libro bianco" presentato dai consiglieri di "Uniti si può"

Renato Berzano, assessore comunale al Bilancio

Renato Berzano, assessore comunale al Bilancio

Il "libro bianco" sugli ultimi vent'anni di gestione di Asp presentato nei giorni scorsi dal gruppo di minoranza "Uniti si può" (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), non poteva non destare la reazione dell'assessore al Bilancio Renato Berzano, che ha partecipato in prima persona a tutti gli incontri, svoltisi nei mesi scorsi nella massima discrezione tra le parti, finalizzati alla stesura di nuovi patti parasociali tra il socio di maggioranza (ovvero il Comune di Asti) e quello di minoranza (NOS, controllato a sua volta a maggioranza dal gruppo IREN)

"I consiglieri di Uniti si può hanno tirato fuori una serie di argomentazioni che hanno una validità solo parziale – ha affermato Berzano – Noi ci siamo trovati a gestire una situazione che, se non trattata in maniera corretta, avrebbe avuto conseguenze pesantissime sul Comune, generando contenziosi che sarebbero diventati ingestibili. La precedente Amministrazione, non so se per leggerezza, ha scaricato sulla nostra parecchi errori e, in una prima fase, abbiamo effettivamente necessitato del tempo per comprendere a pieno la situazione, trovandoci peraltro anche ad avere difficoltà nell'interloquire con alcuni presidenti di NOS"

Berzano, pertanto, 'rimanda al mittente' tutte le pesanti critiche illustrate nel documento presentato da "Uniti si può", dall'aver di fatto garantito il controllo della partecipata al socio privato alla poca chiarezza riguardo il teleriscaldamento, la dismissione di AEC e le modalità di gestione del confronto che ha portato all'accordo.


IL RISCHIO CONTENZIOSI

"Iren è una società quotata – ha argomentato – pertanto ci hanno esplicitamente chiesto di sviluppare il confronto nella massima discrezione, ma non c'era alcuna volontà di nascondere qualcosa al Consiglio comunale. Semplicemente, toccando tematiche molto delicate con un colosso che, a differenza del Comune di Asti, sarebbe perfettamente in grado di coprire i costi di un eventuale contenzioso, abbiamo dovuto muoverci con discrezione".

"Se non avessimo trovato un accordo, sulla base della clausola d'uscita prevista dai vecchi patti parasociali, nel caso di fuoriuscita anticipata del socio privato il Comune avrebbe dovuto indennizzarlo per un valore pari a 10 volte l'Etitda, quindi una cifra quantificabile in circa 50 milioni di euro. Una clausola totalmente sproporzionata in favore di uno dei contendenti, ma cui ovviamente eravamo tenuti ad attenerci perché fa fede quanto sottoscritto".

TELERISCALDAMENTO E ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Contenziosi che, secondo la ricostruzione dell'assessore, sarebbero gravati come spade di Damocle anche sulla gestione delle pratiche di Teleriscaldamento ("Il progetto era stato attuato con una delibera del 2015 e il socio privato aveva effettutato investimenti per studi di fattibilità, interrompere bruscamente quel rapporto avrebbe comportato rischi di contenzioso") e per l'illuminazione pubblica, delegata alla controllata AEC: "E' stata data loro in gestione, se il Comune gliela avesse tolta, sarebbero stati legittimati a chiederci di risponderne economicamente".

Sarebbe riconducibile a norme burocratiche e conteggi sbagliati anche la variazione di data della scadenza del rapporto tra le parti, inizialmente fissata per il 2060 ma poi modificata nel 2009 in seguito ad una variazIone di normativa che ha portato a fissare la data calcolando la media dei servizi affidati e pertanto fissata al 31 dicembre 2019.

Ovvero nel pieno della bagarre legata al teleriscaldamento, iniziata nel 2015 e all'epoca 'sub judice' poiché l'ANAC (Autorità Anti Corruzione) non si era ancora espressa a riguardo di un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle. Un ricalcolo effettuato per evitare di ritrovarsi alcuni servizi essenziali affidati a una società senza più mandato, ha portato a rifissare la data al 31 dicembre 2027.

NON VI SONO SQUILIBRII DI RAPPORTI NEL CdA

Berzano rigetta anche l'accusa di aver fornito a NOS (e pertanto a Iren) il diritto di veto su qualsiasi pratica passi in Consiglio di Amministrazione ("L'art. 21 comma 8 dello Statuto – ha precisato – prevede che le delibere siano prese a maggioranza assoluta di voti tra i presenti. Solo sulle materie di cui all'art. 9 comma 4 dello Statuto il Consiglio può deliberare con voto favorevole di almeno 4/5 dei consiglieri"). Ovvero i tre espressi dal socio pubblico e almeno uno dei due rappresentanti del socio privato, elemento che secondo i consiglieri di "Uniti si può" rappresenterebbe di fatto un diritto di veto su qualsiasi decisione.

"E comunque – ha aggiunto Berzano – anche nei casi per cui è prevista la maggioranza di 4/5 il socio di maggioranza può a sua volta impedire l'approvazione di pratiche ritenute non consone facendo venire meno il voto di uno o più dei propri consiglieri. Quindi una situazione di totale equilibrio tra le parti".

LE CRITICHE ALLA RACCOLTA VERTICALE? INGIUSTIFICATE

Infine, rispondendo anche a una nota stampa di "Ambiente Asti" sulla raccolta verticale dei rifiuti (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), l'assessore attacca: "Anche in quel caso si tratta di una critica puramente politica, perché non vi è alcun riscontro oggettivo che questo tipo di modalità vada a peggiorare il servizio o i costi. Anzi, dalla sperimentazione attuata dalla precedente giunta in due zone della città, abbiamo indicazioni positive. Senza poi dimenticare che, con l'attuale metodologia, si pone il problema delle malattie professionali degli operatori addetti al carico e scarico dei bidoni. Nel caso venga accertata, dobbiamo necessariamente spostare l'operatore ad un altro incarico, quasi sempre negli uffici o all'Ecocentro, ma non possiamo neppure ritrovarci decine di dipendenti a svolgere lo stesso compito"

IL NUOVO ACCORDO TORNERA' A RENDERE ASP COMPETITIVA

"L'accordo siglato ha concluso l'assessore consentirà ad Asp di tornare ad essere competitiva sul mercato, cosa che non era più causa anni di scelte amministrative che non condivido. Bosia e Anselmo (i consiglieri di "Uniti si può", ndr.) ricordano le assunzioni della gestione Caron e Bestente, ma 'dimenticano' di dire che quei posti di lavoro in più li hanno pagati i cittadini con rincari sulle tariffe".

Gabriele Massaro


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