Cinque anni fa lo titolarono "Il libro delle realtà". In mezzo cinque anni di vuoto, come nella foto.
Hanno promesso realtà, dopo cinque anni non ci sono neanche i progetti e non hanno realizzato neanche quelli che hanno trovato pronti.
Basta leggere la lunga intervista del sindaco uscente piena di scuse e giri di parole, on line su La voce di Asti, e confrontarla con le promesse del programma del 2017, che si trova facilmente in rete.
Non entriamo nel merito. Ognuno legga, confronti promesse e scuse e si faccia un'idea. Guardiamo Oltre. Asti ha bisogno di un Sindaco che sappia gestire un squadra e una organizzazione efficiente. E non si vanti solo di essere sempre presente, raccontando favole.
Un sindaco che in 5 anni lascia la città solo 13 giorni è un sindaco che non ha capito cosa vuol dire fare il sindaco di un capoluogo che deve costruire relazioni, deve partecipare deve interagire a livello provinciale, regionale e nazionale.
Non è un impiegato, rappresenta l'istituzione, la città e TUTTI i cittadini: quelli che lo hanno votato e quelli che non lo hanno votato. E non insulta chi la pensa diversamente, ma sta ad ascoltare e fa tesoro di cosa hanno da dire gli altri (è la democrazia, bellezza!).
Se avesse saputo gestire il suo ruolo, ad esempio, non sarebbe andato a pulire i vetri o in maschera all'anagrafe per raccontarlo su fb. Ma avrebbe fatto funzionare l'anagrafe e le ditte che hanno in appalto la pulizia.
Se avesse partecipato a qualche convegno saprebbe anche chi è, ad esempio, il dottor Gratteri. E magari avrebbe risparmiato una serie di figuracce a sé stesso e a tutta la città.
Andiamo Oltre