Al Direttore - 03 maggio 2022, 14:10

Scognamiglio (Uniti si può): "La Casa di riposo può essere salvata mantenendola pubblica"

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa nella quale il candidato consigliere auspica che la struttura sia gestita dall'Asl tramite AMOS

La Casa di riposo Città di Asti in una immagine d'archivio

L’ASL AT 9 anni fa ha chiuso il Reparto di Lungodegenza, presente nella Casa di Riposo e drasticamente ridotto i trasferimenti di pazienti alla CdR con una scelta disastrosa per il bilancio della Struttura, ma altrettanto negativa per l’Ospedale Cardinal Massaia carente di posti letto.

Il Comune di Asti (socio di maggioranza dell’IPAB), con i diversi Commissari nominati alla guida della struttura non é mai riuscito a definire un progetto di riorganizzazione, con la Asl Asti e la Regione, che permettesse di migliorare la qualità dell’assistenza e di adeguare l’offerta di servizi alle mutate esigenze degli anziani, il Sindaco Rasero non è mai riuscito a coinvolgere l’ASL AT e la Regione, in ipotesi di allocazione di servizi all’interno della Casa di Riposo: pensiamo alla lungodegenza, all’Hospice, a posti letto per pazienti in stato “vegetativo”.

Un modo, questo per alleggerire il Pronto Soccorso del Massaia. UNITI SI PUO’ da oltre un anno e senza ricevere risposte ha proposto che sia la Asl Asti, tramite AMOS a predisporre un progetto di assorbimento della Casa di Riposo e di utilizzo degli spazi presenti per il rilancio delle attività sanitarie territoriali di Asti. AMOS è una Società Consortile a Responsabilità Limitata, costituita da Aziende Sanitarie del sud della Regione Piemonte, ha per scopo: “attività sanitarie correlate alle attività sanitarie dei Soci che l’hanno costituita”.

AMOS opera quindi in house: si ha la gestione in house allorché le pubbliche amministrazioni realizzano le attività di loro competenza attraverso propri organismi senza ricorrere al mercato per procurarsi servizi da erogare ai cittadini. Lo Statuto di AMOS stabilisce che la Società ha scopo “mutualistico e non lucrativo”. AMOS potrebbe assorbire i dipendenti della CdR, la Cassa di Risparmio di Asti potrebbe garantire una quota di investimenti ed un piano di rientro relativo al deficit della Struttura.

Il Progetto della nuova Struttura Territoriale e della Casa di Riposo rientra perfettamente nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza. La spesa per “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” equivale a 7 miliardi di euro. Ci sono 4 miliardi per le Case della salute, 2 miliardi per gli Ospedali comunitari, 1 miliardo per l’assistenza domiciliare. Sono distribuiti in 6 anni e potrebbero permettere importanti investimenti sulla sanità territoriale.

Il Progetto di rilancio e di espansione dei servizi è possibile! Ci vuole volontà politica e capacità progettuale. Abbiamo presentato questa proposta in Comune presso la Commissione Servizi Sociali che non ha mai fornito una risposta, l’abbiamo presentata al Direttore Generale della Asl AT che ha taciuto. Il Commissario della Casa di Riposo dottor Pasino, garbatamente, ci ha risposto che la proposta sarebbe stata vagliata.

Ora leggiamo che, per la Casa di Risposo “Città di Asti” siamo giunti ai titoli di coda, addirittura tra poche settimane, ma nessun soggetto istituzionale coinvolto si è mai espresso formalmente sulla nostra proposta. Perché? Il Sindaco Rasero dichiara che non vuole un altro immobile inutilizzato nel cuore di Asti perché non si batte affinché AMOS acquisisca la gestione della Casa di Riposo? Siamo disposti a non rivendicare alcuna primogenitura. Anzi, qualora l’ipotesi andasse in porto ci complimenteremo!

Massimo Scognamiglio - ex Consigliere comunale e candidato alle Amministrative 2022 per Uniti si può

Al direttore