La lettera con cui Paolo Lanfranco ha annunciato l’intenzione di lasciare la Lega, gruppo nel quale ha militato per circa 30 anni (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) e la successiva intervista rilasciataci dal presidente della Provincia (CLICCA QUI per rileggerla), ha inevitabilmente destato molteplici reazioni anche tra gli esponenti del partito con il quale, peraltro, Lanfranco nel 2019 si candidò al Consiglio regionale, sopravanzato nei voti da Fabio Carosso, poi divenuto vice presidente regionale.
Tra le ‘voci’ leghiste quella più rilevante è sicuramente quella dell’Onorevole Andrea Giaccone, Commissario provinciale della Lega, che ha espresso “un certo sconcerto” per la decisione e ha aggiunto che non è possibile “ignorare la tempistica singolare: a pochi giorni da un appuntamento importante per la Lega e per la coalizione di centrodestra come le elezioni comunali ad Asti”.
"A leggere le riflessioni di Lanfranco - sottolinea ancora Giaccone - c'è da rimanere quantomeno perplessi: la leadership nazionale del partito, così come la linea politica, anche nelle declinazioni locali è sempre quella del 2019, quando Lanfranco si è candidato, a quanto mi risulta senza particolare imbarazzo ma anzi con un certo qual entusiasmo per il Consiglio Regionale del Piemonte, per poi essere successivamente eletto, sempre nel 2019 e sempre senza imbarazzo, su proposta della Lega, Presidente della nostra Provincia, diventando in seguito Presidente UPI Piemonte e membro del consiglio direttivo dell’UPI nazionale”.
“Prendiamo atto della sua scelta, e gli auguriamo buona fortuna per il suo futuro – conclude l’esponente leghista –. Da parte nostra, in questi giorni preferiamo il lavoro serio alle polemiche, e siamo impegnati senza sosta per il rinnovamento e rilancio di Asti e del suo territorio, con un sostegno forte e trasparente alla ricandidatura di Maurizio Rasero a Sindaco di Asti".