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Politica | 01 giugno 2022, 09:13

Paolo Lanfranco lascia la Lega: "La mia permanenza fonte di reciproco imbarazzo" [DOCUMENTO]

La lettera d'addio del presidente della Provincia, che pubblichiamo integralmente in allegato, è un durissimo atto d'accusa al suo ormai ex partito

Paolo Lanfranco ritratto insieme a Fabio Carosso, Andrea Giaccone e Riccardo Molinari alla recente presentazione dei candidati Consiglieri della Lega (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Paolo Lanfranco ritratto insieme a Fabio Carosso, Andrea Giaccone e Riccardo Molinari alla recente presentazione dei candidati Consiglieri della Lega (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Come del resto prevedibile, dopo le reazioni suscitate dalle sue accuse al ‘sistema Asti’ (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti e sindaco di Valfenera, dopo 30 anni di militanza nel partito ha deciso di lasciare la Lega, tra le cui fila si era anche candidato al consiglio regionale.

In una lettera, che pubblichiamo integralmente a corredo di questo articolo, Lanfranco scrive all’On. Riccardo Molinari e all’On. Andrea Giaccone (rispettivamente Segretario della Lega Piemonte e Commissario della Lega Asti) “in esito ad una lunga riflessione condizionata da indelebili ricordi e non priva di sentimenti contrastanti, è giunto il momento di prendere atto di come la mia permanenza risulti ormai inconciliabile e fonte di reciproco imbarazzo, per ragioni che afferiscono la linea politica nazionale e, soprattutto, a causa di profonde divergenze in ordine al modo di intendere il ruolo del partito nel contesto istituzionale locale”.

Ricordando come la Provincia “sia stata a più riprese destinataria di attacchi irrituali da parte di rappresentanti di altre istituzioni locali”, Lanfranco sottolinea l’amarezza per il fatto che “non sia mai arrivata una presa di posizione ufficiale e pubblica da parte dei vertici astigiani della Lega lo considero un preoccupante sintomo di inconsapevolezza del ruolo che dovrebbe assolvere il partito nella governance territoriale, di arrendevole soggezione e, permettetemelo, una ingenerosa scorrettezza nei miei confronti”.

Rimarcando anche di aver riscontrato “con profonda amarezza e delusione, una distanza insanabile di questa Lega da quell’attenzione sostanziale alle Autonomie locali che costituiva la base del progetto federalista e della mia originaria convinta adesione al partito”. E la “ferita profonda lasciata dalle recenti scelte, discrezionali e irragionevoli, con cui sono stati di fatto penalizzati i servizi sanitari territoriali nell’area villanovese ed i servizi di soccorso 118 nel nord Astigiano”.

Il presidente della Provincia, in scadenza di mandato, sottolinea poi un’assenza di disponibilità all’ascolto, al confronto, all’elaborazione partecipata e critica che “rende ai miei occhi inaccettabile questo metodo di agire politico, prima ancora delle specifiche decisioni”. Pertanto, dopo aver cercato di contribuire comunque alla vita del partito dall’interno, Lanfranco ha ritenuto sia arrivato il momento di “tirare le somme, di essere chiaro con ciascuno di voi, con gli astigiani, ma anche con me stesso, e di dissipare ambiguità che non gioverebbero a nessuno”.

Sottolineando che continuerà ad interessarsi alle sorti della Comunità, pur non aderendo ad altri partiti, ‘mette le mani avanti’ affermando che So che sarò incolpato di eventuali risultati insoddisfacenti nella prossima tornata elettorale; allo stesso modo so che se avessi comunicato questa decisione dopo le imminenti consultazioni sarebbe stato detto che abbandonavo nel momento del declino”.

Ero nella Lega Nord quando raccoglieva il 3% dei consensi conclude – e ci sono sempre rimasto perché sentivo di condividere, pur tra molte contraddizioni, una tensione verso il cambiamento che oggi posso solo rimpiangere”.

Gabriele Massaro


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