Politica - 22 maggio 2022, 16:36

Demaria 'non fa sconti' su cultura, sanità, casa di riposo e contenitori vuoti

Il candidato sindaco di Azione, nel corso della presentazione della lista, si è espresso molto nettamente sulla gestione, ritenuta ampiamente insufficiente, della città

Marco Demaria con alcuni (altri erano assenti per motivi di lavoro) dei candidati della lista che sostiene la sua candidatura

Marco Demaria con alcuni (altri erano assenti per motivi di lavoro) dei candidati della lista che sostiene la sua candidatura

In una domenica mattina politicamente molto intensa, oltre alla presentazione della lista dei candidati consiglieri del Movimento 5 Stelle (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), si è svolta anche quella di Azione, che con ‘Più Europa’ e associazione ‘Volt’ sostiene la candidatura a sindaco di Marco Demaria.

LA LISTA E' STATA REDATTA SULLA BASE DELLE COMPETENZE

E’ spettato al giurista informatico Federico Lucia, coordinatore cittadino del partito fondato da Carlo Calenda, introdurre il candidato sindaco e i 24 candidati consiglieri (le rispettive schede biografiche sono disponibili a QUESTO LINK). Numero inferire rispetto ai 32 consentiti dalla norma, ha spiegato Lucia, perché Abbiamo fatto una scelta curata su nominativi, professionalità e competenze da esprimere, scegliendo appositamente di non estendere ulteriormente la lista con semplici nomi riempi-lista. Annoveriamo un’età media dei candidati molto bassa, con oltre un terzo di donne, e tra nostri candidati figura ad esempio l’informatico Fabio Daniele, classificato da “Forbes” tra i giovani under 30 che guideranno l’Europa in futuro. E proprio guardando ai giovani e al futuro abbiamo definito il nostro programma ‘Asti 2030, inserendo molti giovani in lista”.

IL NOSTRO PROGRAMMA 'SNELLO' E PRAGMATICO

“Anche se Italia Viva non fa più parte delle liste che sostengono la candidatura a sindaco di Demaria – ha aggiunto il coordinatore , abbiamo alcuni candidati in quota loro e chi ci ha aiutato dall’inizio continua a farlo. Per cui spero che questa collaborazione prosegua anche in futuro”.

“Presentiamo un programma snello, di 16 pagine nelle quali annoveriamo i 10 punti che riteniamo rilevanti per il futuro della città (CLICCA QUI per leggere il programma). Siamo persone realiste e pragmatiche, che vogliono portare soluzioni. Pertanto abbiamo costituito dei gruppi di lavoro, studiato la situazione con professionisti che compongono questi tavoli ma soprattutto ci siamo confrontati con l’Europa”.

“Noi siamo fortemente europeisti ha affermato – e nell’Europa troviamo i nostri valori fondanti, oltre a ritenere che sia impensabile pensare Asti non nel cuore dell’Unione. Che sovvenziona politiche di sviluppo non pienamente recepite in Italia e ad Asti, mentre noi vogliamo essere ricettori di queste politiche, ottenendo finanziamenti per essere fautori di sviluppo”.

DEMARIA: TUTTE SCELTE EFFETTUATE IN OTTICA DI SERIETA'

Anche Demaria è tornato sul numero di candidati: Abbiamo voluto seguire un’ottica di serietà ha spiegato – considerando i candidati non come nomi da mettere per arrivare a 32. Invito anzi i cittadini a confrontare i nostri candidati con quelli delle altre liste: siamo proprio sicuri di trovarci persone che hanno contribuito alla formazione di quelle liste o hanno cercato chiunque? La politica serie è fatta da persone che ci mettono impegno e faccia”.

DEMARIA CONFERMA L'APPREZZAMENTO PER TELERISCALDAMENTO E TSO

Il candidato sindaco ha poi toccato gran parte dei temi cardine della campagna elettorale, andando ‘controcorrente’ rispetto a proposte di altri gruppi su teleriscaldamento (“è una risorsa che noi siamo favorevoli a studiare per un futuro migliore. Teniamo conto che molto dell’inquinamento cittadino arriva dai singoli riscaldamenti condominiali, solo il 40% dato da traffico veicolare. Dove c’è teleriscaldamento efficiente, è molto efficace per la riduzione delle polveri sottili. Forse il luogo in cui si era ipotizzata la centrale qui ad Asti non era giustissimo, ma il merito sì”) e TSO (“Ormai molti la definiscono ‘collegamento leggero’, ma così non servirebbe a nulla, ci vuole una vera e propria tangenziale che possa sgravare il traffico dalle zone oggi congestionate”)

IL PUNTO DI VISTA SU SANITA' E POLEMICHE SUL 118

Non è mancato il suo punto di vista sulle polemiche correlate il servizio del 118: “Le polemiche le lascio ad altri – ha affermato – ma certo da parte del sindaco Rasero è stato di cattivo gusto cercare di ‘intestarsi’ un’attività come la Croce Rossa Italiana che è super partes, un patrimonio di tutti. Guardando però alla sanità si tratta di capire che tipo di servizio vogliamo: se paritario su tutta la provincia o se vogliamo zone di serie A e altre di serie B, che rischiano di comprendere anche la città di Asti. Infatti, se in uno dei 66 Comuni che stanno 12 ore senza medicalizzata c’è un’emergenza, l’ambulanza deve partire necessariamente da Asti, ma la città non ne ha una dotazione così elevata da garantire la copertura di tutte le aree”.

IL VERDE IN CENTRO? RIDOTTO A UN PRATO SPELACCHIATO

La presentazione si è svolta presso la Caffetteria Mazzetti, quindi a pochi passi dai giardini Alganon, che Demaria ha preso ad esempio di incuria nella gestione del verde: E’ indecenza che in città, in centro, offriamo un prato spelacchiato a chi viene a visitarciha affermato – La buona gestione dell’ordinario e dello straordinario sono segno di buona amministrazione. Certo non è facile fare il sindaco e non mi sento di criticarlo personalmente, anzi gli riconosco di essersi preso responsabilità enormi, ma la critica costruttiva è che in questo modo non si governa una città. In giro per l’Europa vi sono numerosi esempi virtuosi e a me piacerebbe che si guardasse il buono fatto altrove, cercando di prenderne esempio per portarlo ad Asti”.

SUI CONTENITORI VUOTI, SOLO PAROLE AL VENTO

Città che ha, ormai da molti anni, anche il problema dei molti edifici vuoti con relativo depauperamento delle aree circostanti. Anche su questo punto il candidato di Azione pare avere le idee ben chiare e le esprime in modo diretto: “Emergono a ogni campagna con i sogni più belli di tutti gli schieramenti: diventeremo la città della cultura, della energia, ecc. Sono parole al vento, non facciamoci ingannare. Non ci sono progettualità serie per i contenitori vuoti: ci sono limiti burocratici, di idee e economici”.

TRA MONTI E TRIBUNALE SEMBRA SARAJEVO SOTTO LE BOMBE

“Noi proponiamo di guardare uno ad uno questi problemi e trovare soluzioni caso per caso – ha affermato –. Ad esempio non possiamo immaginare di fare proposte che vanno verso l’Officina Grandi Riparazioni di Torino, loro sono una grande città e noi no. Leviamoci dalla testa ex Waya possa diventare quello che l’OGR è per Torino, se no rischiamo di fare un’ennesima cattedrale nel deserto. Qui si pone sempre il carro davanti ai buoi: ad esempio hanno costruito un ospedale senza pensare cosa farne di quello vecchio che è ancora lì con tutto dentro. Smettiamola di partire con concetti di parte, che portano ad aborti. L’area tra il Monti, cui servirebbero più aule, e il Tribunale sembra di stare a Sarajevo nel 1997. Non entro nel merito dei contenitori vuoti, ma del come superare il problema con un tavolo aperto di idee con progettualità e bandi europei”.

TEMO SI VOGLIA FAR ANDAR MALE LA CASA DI RIPOSO PER 'PRIVATIZZARLA MEGLIO'

E le note non sono maggiormente positive neppure guardando alla Casa di Riposo: “Ho un brutto presagio – ha affermato Demaria – Ovvero che qualcuno voglia fare di tutto per farla andar male, per poi avere una motivazione plausibile per darla in mano a privati visti come ‘salvatori della patria’. Io ho la fortuna di avere in lista un geriatra, che quindi si occupa quotidianamente di questo settore, e pertanto sono consapevole che il modello da seguire non è più quello di strutture pachidermiche, ma di piccole realtà comunicanti tra di loro. Non ha comunque senso lamentarsi dei pochi ospiti, se non si fa nulla per rendere la struttura più confortevole e appetibile”.

AD ASTI LA CULTURA NON ESISTE

Infine il candidato sindaco si è espresso nel merito dell’ambito che gli è più familiare, ovvero quello culturale: La cultura ad Asti non esiste. Non è utilizzata, sembra quasi non interessare a nessuno, al punto che è stata privatizzata seguendo la linea di cui dicevo prima per la casa di riposo: ‘Guarda come sono mal gestiti i musei, per fortuna che c’è il privato che è in grado di farlo meglio’. Qui in tanti parlano di cultura senza sapere assolutamente cosa dicono e fanno, mentre a me che ci lavoro interessa molto”.

LA CANDIDATURA A CAPITALE DELLA CULTURA 2025? UNA BUFALA GROSSA COME UN PALAZZO 

“Candidare la città a Capitale della Cultura 2025 – ha proseguito è una vera e propria bufala elettorale, grossa come un palazzo. Al solito, mettiamo il carro davanti ai buoi: abbiamo una Biblioteca dai fondi tagliati, un teatro aperto da 20 anni che è come non ci fosse, un istituto di musica che perde costantemente allievi e vogliamo essere capitale della cultura tra tre anni, praticamente domani? Cerchiamo di essere seri! Le persone che propongono certe cose o non sanno di cosa parlano o lo fanno in malafede. E se sono è in malafede abbiamo un problema, perché stanno prendendo per i fondelli gli elettori”.

A fronte di un quadro così negativo dello stato attuale della città, non stupisce affatto la frase ‘riservata’ a Giorgia Meloni che, da noi video-intervistata nell’ambito della sua visita astigiana, ha affermato che Asti è un buon esempio di governo del centrodestra (CLICCA QUI per rileggere l'articolo e rivedere la video intervista): “Mi fa davvero sorridere che la Meloni abbia definito così la città – ha attaccato Demaria – Se questo per lei è un esempio di buon governo della sua coalizione, preferirei non esserlo affatto”.

NON SIAMO CENTRISTI, GUARDIAMO OLTRE

In ultimo, nel definire la collocazione di Azione, ha precisato che Non siamo centristi e non vogliamo sfondare al centro: si pensa sempre a quel termine in modo pruriginoso, negativo, perché il centro non è di qui o di là. Noi dobbiamo andare oltre, guardare ad nuovo concetto di politica. La nostra filosofia come lista si basa su fatti concreti e persone che lavorano a studi per dare soluzioni non di pancia. A me interessano gli argomenti, non gli slogan”.

Gabriele Massaro


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