Anche quest’anno, in occasione del periodo vendemmiale, è stata inviata una lettera alle istituzioni: al presidente e all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, oltre che a consorzi, alle diverse organizzazioni agricole, a Confindustria e Confcooperative fino alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, facendo opera di sensibilizzazione sulla attuale condizione del comparto agricolo, in particolare quello vitivinicolo: un’azione sviluppata allo stesso modo dello scorso anno, quando però la missiva partiva successivamente alla raccolta delle uve.
Sono stati i produttori dei Sorì Eroici, dell'Associazione Aroma di un Territorio e i produttori del Canelli Docg a inoltrare uno scritto che, come citano, “ha toni distesi e proposte non esaustive ma di buon senso, che auspichiamo diano forza e coraggio alla filiera e alle istituzioni nell'intraprendere con determinazione soluzioni a vantaggio di tutti”.
La lettera offre una fotografia dell’annata agricola in corso, sollevata dalle precipitazioni per quanto riguarda l’importante e sempre attuale tema della siccità, che registra comunque maggiori costi di lavorazione nei vigneti continuando a creare disequilibrio nei bilanci di produzione delle aziende. Ciò che viene suggerito, ad esempio, è il mantenimento efficace del controllo del prezzo del gasolio, oltre alla necessità di confermare contributi alle assicurazioni contro le emergenze del clima, per non lasciare esposti al maltempo gli agricoltori e l’intera filiera.
Tra gli argomenti anche l’annoso problema della manodopera in vigna, oggi per grande parte soddisfatto attraverso le tante cooperative di lavoratori: una soluzione spesso insostenibile per i costi elevati e per la difficoltà di gestire personale straniero spesso esposto a irregolarità: una condizione che rappresenta un’emergenza costante all’interno del settore, e per la quale servono soluzioni di grande respiro che devono partire dalla gestione dei flussi d’immigrazione, ma nel contesto si torna a parlare anche del Decreto Cura Italia e dell’estensione del grado di parentela dal quarto grado sino al sesto per l’espletamento di lavoro in forma di aiuto gratuito e transitorio.
Viene riportata infine un’analisi sintetica dello stato del mercato, la sua costante sofferenza all’interno di proiezioni che fluttuano tra alti e bassi, riconducendo alle temute speculazioni sui prezzi, oltre alla rincorsa alle esigenze del consumatore e della distribuzione che regolano i meccanismi di vendita: una condizione generale che si riflette infine negativamente sui produttori di uve, i coltivatori che entrano ogni mattina in vigna senza i quali non si avrebbero i vini d’eccellenza che rappresentano la nostra regione e la nostra Nazione in tutto il mondo.
“La filiera deve riconoscere la giusta remunerazione ai produttori agricoli”; così termina questo documento firmato dai rappresentanti delle associazioni citate, e che riprende la riflessione già apertamente manifestata in occasione dell’ultima Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato: anche allora infatti la condizione dei viticoltori era stata posta in primo piano.