Attualità | 03 ottobre 2024, 11:52

La Diocesi di Asti guarda al futuro: presentate le note pastorali 2024-2025

L'anno pastorale si svilupperà su tre pilastri: il Sinodo, i ministeri laicali e il Giubileo 2025. Nel pomeriggio il ricordo delle vittime del mare: "Dietro ogni nome c'è una persona"

Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin

Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin

Nel corso di una conferenza stampa indetta stamattina, il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro, ha delineato le linee guida per il prossimo anno pastorale della Diocesi astigiana, incentrate su tre pilastri fondamentali: il Sinodo, i ministeri laicali e il Giubileo 2025.

"Il pensare e il proporre sono attività alte dell'essere umano e oggi richiedono grande impegno", ha esordito monsignor Prastaro, sottolineando come, dal suo arrivo alla guida della Diocesi, abbia preferito orientamenti e note pastorali a lettere strutturate, per raccogliere e rielaborare quanto emerso nell'anno precedente.

I tre pilastri dell'anno pastorale

Il primo punto cardine riguarda il Sinodo, che ha aperto ieri a Roma la sua fase finale mondiale. Un processo che, per volontà di Papa Francesco, ha coinvolto non solo i vescovi ma l'intera comunità cristiana. La Chiesa italiana concluderà il proprio percorso sinodale con due appuntamenti nazionali: il primo dal 15 al 17 novembre 2024 presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, il secondo dal 31 marzo al 4 aprile 2025.

Il secondo tema centrale è il completamento del percorso sui ministeri laicali. La Diocesi ha istituito un'équipe, guidata da don Simone Unere, per identificare e formare candidati per i ministeri del lettore, dell'accolito e del catechista, con l'avvio del programma formativo previsto per l'anno 2025-2026.

Il terzo pilastro è il Giubileo 2025, dal tema "Pellegrini di Speranza", che Papa Francesco aprirà il giorno della vigilia di Natale. La Diocesi di Asti lo farà invece il 29 dicembre 2024 alle ore 16 in Cattedrale. Nell'ambito dell'importante evento religioso, la Diocesi ha già programmato un pellegrinaggio dal 2 al 4 aprile e parteciperà a tre momenti significativi: il Giubileo degli Adolescenti (25-27 aprile), quello delle Famiglie (30 maggio-2 giugno) e quello dei Giovani (28 luglio-3 agosto), con l'auspicio di poter ricambiare l'ospitalità avuta da un comunità diocesana portoghese la scorsa estate.

Il ricordo delle vittime del mare

Monsignor Prastaro ha infine ricordato una significativa iniziativa, sviluppatasi in Piemonte e che da qui si è estesa a livello regionale: la lettura dei nomi delle vittime del mare, decedute da aprile 2023 a giugno 2024. La commemorazione, in programma questo pomeriggio, si svolgerà simultaneamente in diverse città del Piemonte: Torino, Chieri, Rivoli, Ivrea, Pinerolo, Alessandria, Vercelli e Moncalieri. "Dietro ogni nome c'è un essere umano, una persona con una storia, un'anima, una famiglia che forse a casa si interroga sul loro destino", ha rimarcato il vescovo, evidenziando l'importanza di mantenere viva la memoria di queste tragedie.

Sfide e prospettive

Monsignor Prastaro ha anche affrontato le sfide che attendono la Diocesi, tra cui la gestione di una Chiesa con 48 sacerdoti attivi e la necessità di ripensare l'approccio al turismo religioso, considerando il crescente interesse per il patrimonio artistico e culturale ecclesiastico astigiano. Particolare attenzione verrà dedicata alla valorizzazione del Museo Diocesano, dell'Archivio e della Biblioteca Diocesana, con l'obiettivo di rendere il patrimonio storico-architettonico più fruibile e significativo per i visitatori.

Redazione

Leggi tutte le notizie di VIVIAMO IN UN POSTO BELLISSIMO ›

Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium