Dai dati forniti dalla Federazione Nazionale degli Ordini degli Infermieri, a fronte di una già forte e preoccupante carenza di 3.795 unità nella nostra regione, al fine di poter garantire una assistenza sicura, gli infermieri piemontesi che usciranno con quota 100 saranno ulteriori 725 unità.
Un dato che preoccupa, considerate le già attuali difficoltà nel garantire la continuità assistenziale ai cittadini. Ricordiamo che evidenze sicentifiche affermano che un rapporto superiore infermiere paziente 1: 6, aumenta del 20% l’incidenza di mortalità. In Piemonte, questo rapporto è già ampiamente superato e raddoppiato e con l’uscita di nuove unità si aggraverà ulteriormente. Tutto questo senza contare che l’età media di un infermiere è di 50 anni con tutti i limiti e le difficoltà che questo comporta.
Un allarme già lanciato dai medici e adesso anche dagli infermieri. Una regione che ha già tagliato decine di milioni di euro sulle assunzioni. Una Regione che non ha un metodo di calcolo di fabbisogno del personale. Una Regione che nel presentare i piani triennali di fabbisogno in sanità, non ha tenuto conto delle enormi criticità dovute alla carenza di personale che si ripercuotono inevitabilmente sui cittadini.
Infine, una Regione che non sembra essere preoccupata da questa ulteriore importante perdita di personale che si verificherà con quota100.
E’ ora di lanciare una importante e massiccia campagna assunzioni. Non si può far finta di niente. Sono in gioco i bisogni di cura e di assistenza dei cittadini.
Francesco Coppolella - Lista civica Piemonte nel cuore