Vacanze Astigiane | 01 febbraio 2024, 18:00

Vacanze Astigiane tra ragli, belati, passeggiate e formaggi

Asini, capre e pecore sono gli obiettivi di puntata, nell’invito a scoprire tre posti bellissimi dell’Astigiano a contatto con animali, natura e sapori del territorio

Una delle mete di puntata, gli asinelli di Asintrekking a Quarto Inferiore d'Asti

Una delle mete di puntata, gli asinelli di Asintrekking a Quarto Inferiore d'Asti

Lo scopo di rubrica, l’avrete sicuramente capito, è di promuovere l’Astigiano nella sua ricca varietà d’offerta, con suggerimenti d’itinerario pensati per far trascorrere tempo dalle mie parti. Tempo tra calibrati mix di piaceri, da vivere in più volte o ancor meglio tutti d’un botto, con sosta nanna a favore di un turismo che fatica assai a potersi definire numericamente tale, nonostante la pletora di strutture ricettive, un po’ ovunque, ancora vere e ben più convenienti che altrove. Poco turismo che, da punto di debolezza territoriale, diventa punto di forza per chi scelga di godersi qui qualche giorno di vacanza. Ce n’è per tutti i gusti ve l’assicuro. Tanto da poter visitare luoghi unici seguendo ogni settimana spunti e motivazioni diverse. Motivazioni che oggi ragliano e belano, che accompagnano a scoprire lentamente il territorio, che riempono di sapore anche i palati più difficili.

Motivazioni che farei partire da Capriglio per incontrare tante capre. Capre libere tra infiniti prati, capre e prati di Capre e Cavoli, allevatori e casari negli immediati dintorni di questo gioiello di borgo del Nord Astigiano. Capre non a caso a Capriglio, dal latino Caprilium: posto delle capre. Per assaggiare la loro sontuosa robiola dedicata a Margherita Occhiena, mamma di Don Bosco, originaria del posto. Per girare in un piccolo luogo da sogno che si sviluppa a chiocciola su un collinare, tipico di un antico borgo castellano di sommità. Per scoprire la festa del Romanico Astigiano che vi aspetta a pochi chilometri attorno. E che dire dell'emozionante esperienza di Colle Don Bosco, anche lui vicinissimo, dove il grande Cristo in legno sopra l’altare è serenamente risorto.

Da lì, scendere verso Asti è un attimo, immersi tra boschi e morbide colline fino a Quarto Inferiore d’Asti, frazione del capoluogo, dove vi aspettano le esperienze, calde e veramente speciali, di Asintrekking. Esperienze ludiche e sensoriali con i loro animali, fino allo scoprire i dintorni in trekking a passo d’asino.

Per chiudere vi farei fare qualche chilometro in più. Una cinquantina di chilometri, che valgono da soli la gita, tra posti che vi faranno solo venir la voglia di ritornarci. Posti speciali come Rocchetta Tanaro e la sua Riserva Naturale, come quei gioielli castellati, in sequenza, di Castelnuovo Calcea, Moasca, posto perfetto per fermarsi a farsi coccolare da Andrea&Andrea di La Muda Farmhouse, e San Marzano Oliveto, fino ad alzare tiro e altitudine. Altitudine in crescita da Cassinasco, porta della Langa Astigiana, verso il fascino antico di Bubbio, caratterizzato dalla trecentesca via Maestra e dal panoramico castello. E infine Cessole, a degustare i grandiosi prodotti caseari di Bricco della Croce, piccola realtà portata avanti da una giovane coppia che si dedica con passione ad allevamento e arte casearia. A conoscere le loro pecore, e capre. A Scoprire quanto possa essere grande una chiesa, settecentesca, in un paese così piccolo. Parrocchiale ultimata nel 1784 su progetto dell’architetto Giacomo Carretto, discepolo di Juvarra, composta da due chiese, una sull’altra. Una mole immensa di mattoni e pietre con ben 180 anni di discussioni come fondamenta, a soddisfare popolazione e confraternita dei Disciplinati.

Davide Palazzetti


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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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