Lo scorso dicembre è stato un mese memorabile per Asti con folle a scegliere come addobbare casa in occasione natalizia e cosa regalare ad amici e parenti vari. Folle tra le casette allestite in piazza Alfieri, forse troppo pigre, distratte o assai poco informate per fare qualche centinaio di metri fino a Palazzo Mazzetti e arricchirsi di un’esperienza estetica e culturale non certo usuale, con la mostra incentrata sulla famosissima Canestra di Caravaggio.
Mostra che, tra astigiani e appassionati di mercatini natalizi, pensavo e speravo toccasse record di visite mai visti. E invece no, sembra incredibile, ma Caravaggio ha attratto a dicembre meno della mostra su Boldini dell’anno precedente; un po’ più di mille visitatori in meno, passati dai 6.462 del 2022 ai 5.422 del 2023. Un fastidioso calo del 15%. Numeri non confortanti, ma confortati di correttezza nella loro origine: Osservatorio Culturale del Piemonte, ente regionale che raccoglie mensilmente da musei e luoghi di cultura i dati di visite. Ente ben gestito nei contenuti, un pelo meno per i tempi di resa pubblica dei dati culturali, con il Report mensile su dicembre 2023 uscito da poco.
Report che, per quanto ad Asti, analizza i numeri della Fondazione Asti Musei - Palazzo Mazzetti, del Museo del Risorgimento e del Museo Paleontologico Territoriale dell'Astigiano. A loro aggiunge tre siti culturali dell’Astigiano: il Museo Missionario Don Bosco di Castelnuovo Don Bosco, il Museo Arti e Mestieri di Cisterna d'Asti e la Canonica di Vezzolano di Albugnano.
Proprio guardando i numeri di Vezzolano nasce un’altra sorpresa, bella e brutta. Sorpresa bellissima, anche se presumibile, nello scoprire che i visitatori de Il grande presepe di Anna Rosa Nicola, ospitato nella foresteria della Canonica, sono cresciuti nel dicembre 2023 di quasi il 45% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, da 5.400 a 7.822. Signori numeri che, raffrontati con quelli della Canestra, entusiasmano preoccupando non poco: non solo perché nettamente superiori, ma pure in forte crescita e non il contrario come ad Asti.
Preoccupazione nel non trovare facile motivazione, non tanto alla crescita dei Presepi, ma al calo di interesse museale ad Asti. Non facile capire perché calino i visitatori quando in mostra c’è Caravaggio, quando a due passi gravita il mezzo milione di persone ostentato dagli organizzatori mercatali. Volete dire sia bastata la totale assenza di comunicazione?