"La non ammissione alla corsa finale del cavallo di San Damiano è una decisione secondo me che lascia dei dubbi. Non sono sicuramente un veterinario, ma secondo me è da rivedere il regolamento del Palio, perché come si sostituisce il fantino si dovrebbe sostituire il cavallo in certe situazioni":
Polemizza senza mezzi termini sull'esclusione per "leggera zoppìa" del cavallo di San Damiano, Zeniossu, al Palio di Asti, il sindaco Davide Migliasso. I cavalli di Moncalvo e San Damiano infatti si sono infortunati leggermente durante le batterie di qualificazione e le commissioni veterinarie non li hanno ritenuti idonei per correre la finale.
"Il nostro cavallo in realtà - continua Migliasso - non manifestava, alla fine della batteria, nessuna problematica particolare, per cui il presunto problema evidenziato dalla commissione veterinaria è un po' dubbia, in quanto sicuramente le visite veterinarie vengono fatte in un contesto che non sono quelle poi dove l'animale si trova ad affrontare una finale del palio, perché il cavallo viene visitato facendolo galoppare su asfalto quando poi lui deve invece andare a galoppare su una pista di sabbia".
Considerazioni che arrivano a ipotizzare che i Comuni siano stati svantaggiati. " I tempi di recupero di un cavallo che fa la prima batteria rispetto a quello che fa la seconda o la terza sono diversi e questo può andare a compromettere poi la partecipazione o meno alla finale .La domanda che mi pongo è, visto che non sono state rilevate particolari criticità sull'animale, se lo stesso fosse stato di un borgo o rione cittadino, sarebbe ugualmente stato escluso dalla finale? Non voglio assolutamente sindacare e contestare il lavoro svolto dai veterinari professionisti, però ho visto una decisione un po' troppo frettolosa nell'escludere San Damiano e poi guarda caso anche un altro comune (Moncalvo)".
Un fiume in piena Migliasso che rimarca come, dopo un quarto d'ora, il cavallo non presentava più problemi. "È bastato quel periodo di tempo di riposo che avrebbe comunque avuto tra quando è avvenuta la visita e l'inizio della finale perché mancava ancora mezz'ora per farlo riprendere. Abbiamo chiesto ai veterinari di rivedere l'animale alcuni minuti dopo la prima visita per avere una risoluzione della problematica, ma non ci è stata concessa la possibilità di rivedere il cavallo".
"Forse in questi casi ci vorrebbe un minimo di elasticità in più, considerando il lavoro che i comitati hanno fatto tutto l'anno per riuscire ad arrivare in condizioni competitive, per fare una bella gara, lavoriamo davvero con impegno e non superficialmente per arrivare pronti e preparati, quindi a volte certe decisioni così un po' frettolose possono anche mettere in discussione il lavoro che tante persone gratuitamente e volontariamente fanno durante un intero anno", rimarca anche l'assessore alle Manifestazioni Flavio Torchio.