"Salviamo i platani di corso Savona".
Con queste parole, dopo il consigliere di Ambiente Asti, Mario Malandrone, anche Vittoria Briccarello e Mauro Bosia di Uniti si può intervengono sulla questione green legata alla demolizione dell'ex mulino di corso Savona.
I due consiglieri hanno segnalato la vicenda alla Sovrintendenza dei beni paesaggistici e ambientali, ritenendo che sia l'organo più indicato ad esprimersi.
"Riteniamo assurdo - scrivono Bosia e Briccarello - che, in un progetto sventolato come riqualificazione su cui ci sarebbe già tanto da dire visto che non è stata considerata la specificità dell’edificio e che si farà posto all’ennesimo centro commerciale in un quartiere di attività al dettaglio, vengano abbattuti sette platani monumentali. Gli alberi in questione sono fondamentali sia da un punto di vista paesaggistico sia monumentale per una delle città più inquinate d’Italia.
I sette platani dovrebbero essere abbattuti per lasciare il posto a una pista ciclabile. "Riteniamo sacrosanto costruire la pista ciclabile ma, allo stesso tempo, pensiamo che possa benissimo essere fatta senza l’abbattimento delle piante, sfruttando l’area della demolizione. Non è più semplice spostare di poco un pezzo di ciclabile ancora da costruire rispetto all’ipotesi fantascientifica dell’assessore Amasio che 'ha espresso rammarico per la potenziale perdita degli alberi' e ha proposto di esplorare la possibilità di spostarli? Invece che abbattere gli alberi e trattare la zona dell’ex Mulino come un’isola a sé pensiamo a come usare gli oneri di urbanizzazione per affrontare le problematiche del quartiere.
I due consiglieri ricordano la questione abitativa nella zona dell'ex mulino. "Esiste il problema delle case popolari comunali di via Gancia con una palazzina chiusa e sgombrata da oltre 2 anni, compresi alcuni possidenti di alloggi ai quali viene negata la proprietà".
Briccarello e Bosia chiedono infine se sia possibile "utilizzare parte degli oneri di urbanizzazione del vecchio Mulino per risanare questa e altre situazioni e, di conseguenza, come saranno utilizzati gli oneri, quali servizi per gli abitanti del quartiere: manutenzione delle aree verdi, migliore dislocazione della fallimentare raccolta verticale dei rifiuti, rifacimenti dei marciapiedi ammalorati, verifica e controllo dell’illuminazione pubblica, ripristino della segnaletica ove mancante, interventi nelle are verdi del Tanaro".
"Non vorremmo - concludono - che chi insedia il nuovo supermercato risolvesse la situazione degli oneri limitandosi allo spostamento e ricostruzione della rotonda al fondo di corso Savona".
La petizione
Anche Giampiero Monaca interviene sull'argomento e, tramite "Verde pubblico Asti", lancia una petizione su change.org.
"L’eventuale compensazione di un previsto abbattimento di sette platani secolari, piantumando essenze giovani, siepi, alberi ornamentali anche in rapporto 10:1 non è in nessun modo paragonabile alla stabilità ecologica di alberi maturi , sani, con apparato radicale così esteso da non necessitare alcuna manutenzione irrigua e chiome ombrose già formate ed efficaci", scrive.
Un'altra riflessione riguarda la viabilità ritenuta "un falso problema: se prima. entravano ed uscivano autotreni carichi di grano e farina, le utilitarie usate per fare la spesa non riscontreranno alcun problema".
E continua: "Se l’amministrazione vuole invece usare l’alibi della pista ciclabile, si aggiorni: le. biciclette sterzano e la pista può essere realizzata al di quà dei platani (peraltro protetta dagli alberi rispetto al traffico veicolare. fosse mai che si inneschi un circuito virtuoso di recarsi a far la spesa in bici). Cerchiamo di non nasconderci dietro ad un dito: Lidl ha l’occasione per uscirne. con una pubblicità enorme e l’amministrazione di trovare un minimo riscatto rispetto a scelte di viabilità e gestione del verde pubblico davvero poco comprensibili se no scellerate."
Monaca invita ad unirsi alla petizione. QUI il link