Canelli, città che respira spumante e storia, ha visto arrivare sulle sponde del Belbo il sendallo del Palio di Asti solo una volta, cinquant'anni fa. Da quel lontano 1974, il drappo non è più tornato nella culla del moscato. Eppure, il legame con la manifestazione è rimasto intatto, quasi come un debito mai saldato, un amore mai consumato.
Quest’anno si celebra il cinquantesimo anniversario di quell'unico trionfo con una mostra fotografica intitolata '1974: Canelli fa suo il Palio', ospitata dal 14 al 29 settembre nella Biblioteca Civica Monticone. Una rievocazione che sa di nostalgia, ma anche di orgoglio, come se le immagini in bianco e nero potessero restituire alla città ciò che il tempo le ha tolto.
Il ricordo dei risultati passati ha mantenuto forte il legame che la città ha con la manifestazione, un rapporto che nasce nel 1929 con Rettore Vallarino Gancia, figura fondamentale per il prestigio del Comitato Palio di Canelli.
Oggi, dopo anni di risultati incerti e un’ultima gara dagli scarsi esiti, la voglia di tornare sul podio è più alta che mai. “Nonostante il risultato della corsa, anche questa è stata un'edizione sentita e partecipata”, dice il rettore Giancarlo Benedetti, “Nell'ambito della manifestazione, però, Canelli deve crescere e ritagliarsi lo spazio che merita”.
L’attuale amministrazione comunale ha fatto del rilancio del Palio una missione, “Viviamo in luoghi di cui troppo spesso non conosciamo la storia. Di questa stessa storia fa parte anche il nostro Palio, addirittura più antico di quello senese, la partecipazione al quale oggi non possiamo più dare per scontata”, afferma la sindaca Roberta Giovine, “Mantenere vivo il senso di appartenenza alla città, sotto lo stendardo bianco-azzurro di una comunità provinciale, non è cosa da poco”.
L'Assessore alla Cultura, Scuola e Sport Annamaria Tosti ha tenuto a sottolineare come “il Palio di Asti è una rievocazione storica importante per tutta la comunità e rappresenta non solo una celebrazione delle tradizioni ma anche un momento di riflessione sul ruolo dell'educazione nella costruzione del futuro.”