Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone The Scientist, dei Coldplay, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify
Seguo con stima e ammirazione il lavoro di Luca Leucci, 28 anni, e di chi, con lui, cura il progetto di Dati Meteo Asti. Si tratta di una piattaforma che, attraverso una rete osservativa di stazioni meteo e sensori, rileva clima ed eventi meteorologici della provincia di Asti e Alessandria, ma anche di Langhe Roero e Monferrato. Una bellissima realtà, nata dalla passione di un gruppo di giovani. Incontro Luca per farmi spiegare meglio il tutto.
Luca, come, quando e perché è nato il progetto di Dati Meteo Asti?
È iniziato tutto per passione, da me e Paolo Faggella: ci siamo conosciuti su un forum meteo. Abbiamo creato il primo nucleo del sito nel 2010, mentre l'attuale è stato lanciato nell'aprile 2016. Diciamo che da quel momento non abbiamo più smesso. All'inizio è nato tutto come fosse un gioco, non avevamo pubblico né nulla. I frutti che possiamo iniziare a raccogliere oggi sono dati sicuramente dalla costanza che abbiamo mantenuto. Siamo cresciuti molto sui social, costruendoci una bella platea man mano. E così siamo già a otto anni di attività. Facciamo previsioni, analisi climatiche, cronache degli eventi, in funzione di ciò che succede, per quanto il cambiamento climatico ormai ci spinga a raccontare maggiormente il record di caldo, piuttosto che quello di nevicate importanti (come accadde, ad esempio, nell'inverno 2008-2009).
Quando avviene il salto di qualità?
Il vero salto di qualità avviene nel 2020, con la creazione della rete di stazioni meteo, che ha richiesto un approccio più professionale, dal punto di vista di scelta della strumentazione di qualità e del rispetto delle normative. Ci arrivavano domande di installazione di centraline meteo e noi andavamo e andiamo in loco a farlo. Siamo partiti da una ventina e ora siamo a quota 311 (tra Asti, Alessandria e Langhe Roero e Monferrato), di cui una cinquantina in tutto l'Astigiano.
La prima stazione posizionata?
Quella di San Giacomo a San Damiano d'Asti, nel luglio 2020, insieme ad altre. Abbiamo dovuto costruire tutto ciò che ruotava attorno a questo nuovo sistema, compresa l'assistenza.
Qual era l'esigenza sottesa alla creazione di tutto questo?
Sicuramente quella di avere dati meteo di qualità, sul nostro territorio e al servizio del nostro territorio. In giro si trovano tantissime stazioni meteo che non forniscono dati precisi (per posizione o struttura stessa del rilevatore). Ci affidiamo a standard internazionali, che fanno la differenza.
La tanto demonizzata qualità e il paradosso dell'Occidente
Sentire Luca parlare è indubbiamente piacevole. Molto preparato, si percepisce lontano un miglio che mi sta spiegando un qualcosa che lo appassiona davvero. E anche il discorso sulla qualità mi offre spunti interessanti su cui riflettere. Questa qualità che, paradossalmente, la società di oggi riesce persino a demonizzare, preferendo quantità e velocità. I giovani possono sorprendere, possono insegnare, possono far riflettere. In un mondo in cui si tende a standardizzare tutto, a far rientrare tutto in canoni ben precisi, in schemi rigidi, poter dare spazio a voci originali è ossigeno.
Chi decide di installare centraline meteo? Privati, aziende? Tracciamo un profilo
La centralina, che misura la temperatura corretta, interessa sia l'appassionato che l'azienda vitivinicola. In generale ci rivolgiamo soprattutto a chi è sensibile a questi temi. Le aziende, ad esempio, con cui collaboriamo sinergicamente, usano le informazioni raccolte dalla centralina per la gestione dei trattamenti in vigna. Grazie a questi dati si riesce a essere più precisi nelle operazioni sul campo: per esempio quando si sa che arriva un temporale si fresa il terreno prima in modo che così si riesca a immagazzinare meglio l'acqua. Ad oggi, comunque, abbiamo una percentuale dell'80% di aziende e del 20% di appassionati. Spesso ci viene chiesto di fare anche un report, che le aziende usano come narrazione o per la creazione di una sorta di banca dati, per le finalità più svariate.
Chi fa parte del progetto Dati Meteo Asti?
Oggi siamo in quattro: Davide Monfrecola, che cura l'aspetto informatico; mio fratello Stefano Leucci, che si occupa della parte legale e burocratica, io e Paolo Faggella. E siamo tutti giovani: Paolo ha 27 anni, mentre Davide e Stefano 37.
Immagino che, per quantità di tempo speso, questo sia un lavoro a tutti gli effetti
Sì, io sono nell'ambito farmaceutico, ma comunque questo progetto è come se fosse un secondo lavoro. Quella per il meteo e i dati climatici è sempre stata la mia passione, fin da bambino. Ho una formazione scientifica: ho studiato al Vercelli e ho una laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutica. Inoltre, nel corso del tempo abbiamo stretto anche una collaborazione con la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Asti, che si affida a noi per l'installazione di alcune centraline e anche questo è un lavoro importante.
Solitamente chiedo che cosa si pensa di Asti come città, ma da un punto di vista sociale. E climaticamente parlando? Com'è Asti?
Asti da punto di vista meteorologico è molto particolare. Tutta l'area collinare gode di microclimi interessanti. Ad esempio, abbiamo creato il progetto "Zone fredde", per cui andiamo a ricercare le valli più fredde nel territorio, e quasi tutte sono nell'Astigiano. Nelle nostre vallate si nota un'orografia particolare, con colline non troppo strette. La zona di Castell'Alfero, ad esempio, già monitorata dall'Arpa, è molto fredda. Paolo, però, ha trovato un posto ancor più freddo: Capriglio, dove l'altra mattina abbiamo registrato appena 2 gradi.
La vostra è anche un'attività divulgativa e di recupero dei dati meteo storici del territorio?
Esatto. Pensa che nel 2021 abbiamo installato anche sull’antica torretta del Seminario Vescovile, già sede dal 1928 al 1959 dell’osservatorio meteorologico storico di riferimento per la città. Asti ha dei dati meteo, che risalgono a fine Ottocento. Il nostro obiettivo è quello di proseguire questo lavoro, anche creando una serie storica di Asti. Il patrimonio dati in tal senso è discreto, cerchiamo di recuperare temperature, andando nelle biblioteche per poi lasciare un'eredità a chi verrà dopo di noi. Quella dell'antica torretta è una posizione particolarmente privilegiata per la rilevazione delle condizioni meteorologiche in ambito urbano: ci troviamo a circa 23 metri dal suolo nel cuore del centro storico cittadino. Una stazione meteo nel centro città mancava da ormai 52 anni: era infatti il 1969 quando veniva dismesso l’osservatorio della Camera di Commercio, in funzione dall’inizio degli anni ’50. A tal proposito ringraziamo il Vicario Generale della Diocesi di Asti Andina Don Marco, l’Economo del Seminario Diocesano Andrea Don Ferrero e la direttrice dell’Archivio Storico della Diocesi di Asti e responsabile della Biblioteca del Seminario Vescovile Debora Ferro, che hanno da subito condiviso il nostro progetto e ne hanno reso possibile la realizzazione permettendoci di utilizzare l’antica torretta-specola meteorologica del Seminario come luogo dove posizionare la strumentazione.
Avete progetti su altre zone?
Sì, in realtà Dati Meteo Asti fa parte del progetto "Dati Meteo X", dove x è la variabile che cambia in base al territorio in cui si opera. L'altro progetto attivo è "Meteo Valle d'Aosta", attraverso cui collaboriamo anche con società di impianti che ci chiedono installazioni e rilevazione dati.
Il punto di forza del vostro progetto?
La libertà e il fatto che ci consenta di mettere sempre la scienza al centro. Siamo nati per creare un progetto di dati meteo ufficiale, di qualità e indipendente. Lo facciamo come progetto personale, come hobby, per quanto in Italia esistano anche realtà che lo fanno a livello commerciale. I feedback che riceviamo sono sempre positivi. Siamo molto fieri del percorso, che ci ha permesso di conoscere persone sensibili anche al tema del cambiamento climatico, che esiste ed è molto subdolo. Il clima non è una questione soggettiva, i dati sono i dati e questo è importante da tenere a mente.
Un consiglio ai giovani come noi?
Avere costanza, che è davvero un valore da sposare. Nel nostro caso, è la vera forza di tutto quello che abbiamo creato, una realtà comunque piccola e umile, ma solida. Non si può avere un progetto come questo immediatamente: dal 2016 facciamo previsioni tutti i giorni, aggiorniamo continuamente i social. La costanza va applicata in ogni campo. Non bisogna avere fretta nella vita: essere sempre presenti premia. Bisogna poi mettere in conto che a qualcuno non piacerai, ma fa parte del gioco.
Link utili per chi fosse interessato a installare centraline:
Modulo per richiesta informazioni: https://forms.gle/xyheNvAa4TCKMmQm8
Sito web: https://datimeteoasti.it/