Attualità | 09 marzo 2025, 12:46

Il multiculturalismo Astigiano a Costigliole d'Asti si fa... dolce

Oggi la la Chiesa Ortodossa celebra i 40 Martiri, festa tradizionale, con il suo dolce tipico, proposto in logica d'integrazione da un maestro pasticciere locale

I mucenici

I mucenici

Appena ieri riportavamo la notizia di una Asti sempre più multiculturale. Un esempio non da poco è quello della comunità romena che nell'Astigiano conta diverse migliaia di residenti, quasi 1.500 nel solo capoluogo dove di recente ha distribuito ai passanti simboli dell'imminente primavera, risorsa per il tessuto economico, risorsa sociale e culturale.

Comunità che oggi, domenica 9 marzo, celebra i 40 Martiri di Sebaste: gruppo di soldati romani appartenuti alla XII Legio, martirizzati per la loro fede cristiana nel 320. Celebrazione tradizionale in Romania e Moldova, con tanto di dolce tipico, i mucenici, dolci lievitati a forma di otto, simbolo dell’infinito, ricoperti di miele e noci. Dolce che oggi tutti possono gustare anche a Costigliole d’Asti, alla pasticceria Dolce Vita di Alessandro Del Trotti. 

Ho scelto di proporre questo dolce romeno perché sono convinto che il multiculturalismo sia un valore e che le tradizioni altrui possano e debbano essere conosciute e apprezzate da tutti - commenta Del Trotti – Oggi, assieme a croissant e dolcezze varie domenicali, chi passerà al mio Dolce Vita troverà sul banco anche un po' di mucenici. Dolci assai interessanti nella gestione dell’impasto, nei forti sentori di limone e di vaniglia e nel topping di miele e noci. Da provare”.

Davide Palazzetti

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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