La riunione di ieri sera del Consiglio comunale di Asti, ha visto al centro del dibattito la questione dei referendum previsti per l'8 e 9 giugno. Con 19 voti favorevoli, 1 contrario e 10 astenuti, è stato approvato un ordine del giorno unitario, nato dalla fusione di due proposte analoghe – una presentata dalla CGIL e una dai consiglieri Vittoria Bricarello, Mauro Bosia, Gianfranco Miroglio e Mario Malandrone – che impegna il sindaco e la giunta a promuovere attivamente l'informazione e la partecipazione dei cittadini.
Durante la discussione in aula, il sindaco Maurizio Rasero ha espresso le sue riserve personali sull'istituto referendario, definendolo "obsoleto" e fonte di "spreco di soldi", precisando di "non aver mai detto di non andare a votare" e di non avere intenzione di farlo. Pur non riconoscendosi nelle premesse dell'ordine del giorno, ha lasciato libertà di voto all'aula, concordando però sulla criticità della questione dei subappalti, uno dei temi referendari, definendola "una schifezza incredibile sia per gli enti, ma soprattutto per i lavoratori".
Le reazioni della Cgil e del consigliere Bosia
Il segretario provinciale della Cgil, Luca Quagliotti, ha espresso viva soddisfazione per l'esito del voto. "Con questo voto anche Asti si allinea ai Comuni di Nizza Monferrato e Canelli, ed altri centri minori, al fine di sollecitare la propria cittadinanza ad andare a votare e mettere a conoscenza la cittadinanza del voto dell’8 e 9 giugno", ha dichiarato. Ha poi dettagliato gli impegni che l'amministrazione si assume con l'approvazione dell'ordine del giorno: "Garantire la massima diffusione delle informazioni relative alla data del voto, alle modalità di voto e al contenuto dei quesiti referendari attraverso i canali istituzionali; favorire la partecipazione democratica assicurando la disponibilità gratuita di auditorium, spazi istituzionali e piazze pubbliche per iniziative di informazione promosse sia dal comitato promotore sia da eventuali altri soggetti con posizioni favorevoli o contrarie alla proposta referendaria, garantendo il pluralismo e il rispetto della normativa vigente; collaborare con le associazioni, le istituzioni educative e i media locali per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della partecipazione al voto, promuovendo incontri informativi e dibattiti pubblici; assicurare che tutte le iniziative di informazione siano condotte nel rispetto dei principi di imparzialità e correttezza, garantendo un’informazione chiara e accessibile a tutti i cittadini e le cittadine". Il Comitato per il SÌ, ha aggiunto, "esprime la propria soddisfazione per l’esito favorevole degli ODG. Adesso occorre portare a termine le numerose iniziative messe in campo al fine di raggiungere il Quorum ai referendum dell’8 e 9 giugno".
Anche il consigliere Mauro Bosia ha rimarcato l'importanza dell'approvazione, parlando di un atto "finalizzato a informare la cittadinanza sui referendum dell'8-9 giugno. È importante che la partecipazione sia massima perché questo voto non serve a mandare al potere uno o l'altro politico, ma mette in discussione alcune normative in materia di lavoro, sicurezza e cittadinanza su cui si discute da anni e che determinano pesantemente la vita quotidiana di milioni di persone". Bosia ha poi aggiunto una riflessione sulle dinamiche politiche: "In merito ad esse, alcuni grandi partiti hanno cambiato posizione rispetto a quando sono state introdotte: contrari quando erano all'opposizione, favorevoli in maggioranza, e viceversa. Mai come in questo caso dunque il voto popolare è necessario per stabilire la volontà del paese". Il consigliere ha definito "un segnale importante" il voto favorevole di diversi consiglieri di maggioranza, sottolineando come, "al contrario delle istituzioni che invitano ad andare al mare, gli amministratori del Comune di Asti non hanno paura dell'espressione popolare e invitano i cittadini ad esprimersi su temi delicati come i contratti precari, sicurezza sul lavoro, cittadinanza". Ha concluso definendolo "un bel segnale dopo la brutta pagina del garante dei detenuti cui nei prossimi giorni si dovrà rimediare".
Casermone: studi e attese per la riqualificazione
Tra le numerose interpellanze discusse, quella relativa al futuro del "Casermone" ha visto il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Stefania Morra ricordare lo studio di fattibilità redatto circa tre anni fa grazie a un contributo della Compagnia di San Paolo. Il progetto prevede servizi per i giovani, un ostello, aule studio e appartamenti di edilizia residenziale sociale. L'assessore Mario Galvagno, rispondendo a un'altra interpellanza sul PNRR, ha poi specificato che per la riqualificazione dell'ex Casermone si è partiti ad aprile 2024, ma la necessità di svuotare i magazzini d'archivio, come richiesto dalla Soprintendenza, sta ritardando i lavori. Il cronoprogramma prevede la gara entro fine anno (2025) e l'inizio dei lavori per marzo 2026.
Le "visioni" dell'assessore Giacomini e il dibattito sul clima
L'interpellanza sulle "mirabolanti visioni future" dell'assessore all'Ambiente Luigi Giacomini ha generato un ampio dibattito. L'assessore, riferendosi a una sua intervista, ha ribadito la sua posizione sui cambiamenti climatici, parlando di "fase ciclica" della Terra e distinguendo questa dalla responsabilità umana sull'inquinamento. Ha toccato temi come le polveri sottili, le limitazioni al traffico (stop agli Euro5 entro ottobre), le fonti rinnovabili – favorevole, ma contrario a "deturpare le colline" – e il nucleare di nuova generazione come alternativa. Giacomini ha anche lamentato la tendenza della stampa a creare "titoli fuorvianti". Il consigliere Mario Malandrone gli ha replicato sottolineando la differenza scientifica tra ciclicità naturali e il "cambiamento climatico antropico", auspicando che le azioni del PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) non siano inficiate da una visione considerata riduttiva del problema.
Call center, monitoraggio e condizioni di lavoro
L'assessore Loretta Bologna, rispondendo a un'interpellanza del Partito Democratico sulle condizioni lavorative nei call center astigiani, ha dichiarato che al momento non risultano segnalazioni di particolari problematiche da parte dei sindacati. Ha menzionato che Comdata (ora Connecta) sta effettuando investimenti interni e che due nuove società aperte in corso Torino, che danno lavoro a circa 150 persone ciascuna, sono "molto avanti", ad esempio nell'offerta di smart working. Il consigliere PD Michele Miravalle ha replicato sottolineando come l'ex Comdata sia stata una realtà industriale di grande importanza e come i sindacati abbiano recentemente manifestato preoccupazioni. Miravalle ha invitato il consiglio a "tenere le orecchie dritte" sulle dinamiche delle commesse, cruciali per l'economia e l'occupazione locale.
La battuta su Trump, il "nonnetto" Biden e la ricerca di radici papali
Non è mancato un momento di leggerezza con l'interpellanza del consigliere Malandrone riguardante una presunta intenzione del sindaco Rasero di invitare Donald Trump ad Asti. Il primo cittadino ha chiarito che si trattava di una battuta fatta a un giornalista, ipotizzando ironicamente un summit per la pace con Putin e Trump. Rasero ha colto l'occasione per affermare di non riconoscersi negli attuali repubblicani americani, aggiungendo che avrebbe preferito la vittoria di "quel nonnino simpatico" (l'ex presidente Joe Biden, anche se come noto la candidatura democratica è stata cambiata 'in corsa' con il subentro di Kamala Harris, ndr). Ha poi svelato, tra il serio e il faceto, di essere impegnato nella ricerca di eventuali origini astigiane del nuovo Papa: "perché a forza di andare e dire, noi un cavillo... secondo me qualcuno che è passato perlomeno da Asti e che ci dà il pretesto di rinvitare un altro Papa lo troviamo".
La seduta si è conclusa con la comunicazione da parte del sindaco della nomina di Inti Sartoretto come componente del consiglio di amministrazione di AstiSS.
Ricordiamo, infine, che l'intera seduta del Consiglio comunale è disponibile in streaming sul sito https://asti.consiglicloud.it/