Coldiretti Piemonte ha ufficialmente avviato l’iter per ottenere l’Indicazione Geografica Tipica (IGT) per i vini regionali, un nuovo riconoscimento che punta a valorizzare ulteriormente la ricchezza e la varietà della viticoltura piemontese. A sottolineare l’importanza del progetto è Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti e membro di giunta Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo: “Un percorso volto a valorizzare ulteriormente la viticoltura piemontese. Si tratta di uno strumento che può essere d’aiuto per le nostre imprese e per la loro promozione sui mercati. Enunciare espressamente il radicamento al territorio, indicando che il vino è prodotto in un'area geografica specifica, garantisce al consumatore la tracciabilità ed il legame col territorio stesso”, spiega Monticone.
L’eventuale ottenimento dell’IGT andrebbe ad aggiungere una nuova denominazione alle già presenti Doc e Docg, con un’attenzione particolare per i vitigni resistenti (come i Piwi), oggi fuori dalle denominazioni di origine ma in crescita per valori agronomici e ambientali: “Finalmente – aggiunge Monticone – troverebbero il giusto riconoscimento che ancora non hanno”.
Il percorso, condiviso all’interno della Consulta vitivinicola, coinvolgerà nei prossimi giorni Consorzi e Istituzioni di settore per presentare la progettualità e organizzare un incontro congiunto dedicato all’approfondimento. “Il comparto vitivinicolo sta già attraversando un periodo difficile, tra la follia delle etichette allarmistiche che l’Ue vorrebbe introdurre ed il dibattito sui prodotti dealcolati. L’introduzione dell’IGT porterebbe ad un risultato importante per le imprese del nostro Piemonte e ad un ulteriore riconoscimento identitario per i consumatori”, concludono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.