Agricoltura | 07 giugno 2025, 17:10

Cia in Consiglio regionale per difendere la filiera della canapa

L'appello: "Rivedere la normativa che mette a rischio un settore da 2 miliardi"

Cia in Consiglio regionale per difendere la filiera della canapa

La Cia Agricoltori Italiani ha portato la voce degli agricoltori nella seduta congiunta delle Commissioni Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte, svoltasi giovedì 5 giugno, per discutere degli effetti della nuova legge nazionale che vieta la lavorazione e commercializzazione delle infiorescenze di canapa. Unica organizzazione agricola presente all'incontro, la Cia era rappresentata dal presidente regionale Gabriele Carenini e dal direttore provinciale Luigi Andreis.

"Questa normativa - ha denunciato Carenini - crea ingiustificato allarmismo equiparando la canapa industriale alla droga, mettendo a rischio un comparto che in Italia vale 2 miliardi di euro tra impatto diretto e indiretto, con 23.000 posti di lavoro". 

Il settore, riconosciuto a livello europeo, trova applicazione in cosmesi, bioedilizia, florovivaismo ed erboristeria, ma la nuova legge rischia di azzerarne le potenzialità.

In Piemonte le coltivazioni in pieno campo coprono oltre 70 ettari, dato che non include le produzioni in serra e indoor. Durante la Commissione, la Cia ha portato l'esempio concreto dell'imprenditore alessandrino Matteo Castelli, che con i suoi 5 ettari dà lavoro a 25 dipendenti: 

"Ora deve scegliere tra chiudere l'attività o violare una legge poco chiara - spiegano dalla Cia - L'infiorescenza rappresenta il 90% del business, e l'incertezza normativa sta già spingendo la filiera della bioedilizia a importare canapa dall'estero".

Redazione

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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