Il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia ad Asti, composto da Federico Cirone, Carlotta Accomasso e Roberto Venturini, ha presentato due distinti ordini del giorno che portano l'attenzione del consiglio comunale su due fronti di grande attualità: la crisi in Medio Oriente e il crescente clima di odio nel dibattito politico nazionale. Le due mozioni, pur trattando temi diversi, condividono un appello comune alla pace e al dialogo, sia a livello internazionale che locale.
L'appello per una pace duratura in Medio Oriente
La prima mozione si concentra sulla complessa situazione nella Striscia di Gaza. Partendo dalla rottura del cessate il fuoco dello scorso 18 marzo, il documento ripercorre le tappe di un conflitto che, dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, ha innescato una crisi umanitaria senza precedenti. I consiglieri sottolineano la necessità di tutelare sia le legittime aspirazioni del popolo palestinese a un proprio Stato, sia il diritto alla sicurezza di Israele.
Nell'ordine del giorno si fa riferimento agli sforzi diplomatici in campo, come il piano della Lega Araba e il ruolo attivo dell'Italia con l'iniziativa "Food for Gaza", un progetto volto a garantire l'arrivo di beni di prima necessità alla popolazione civile senza l'intermediazione di Hamas. I consiglieri di Fratelli d'Italia chiedono quindi al sindaco e alla giunta di Asti di esprimere pieno sostegno all'azione del governo italiano per raggiungere una soluzione negoziata. L'obiettivo, si legge nel testo, è rilanciare un processo politico basato sulla visione di "due popoli, due stati", che garantisca la liberazione degli ostaggi e il ripristino delle condizioni per un'efficace assistenza umanitaria.
Contro ogni forma di istigazione all'odio politico
Il secondo ordine del giorno sposta l'attenzione sul contesto nazionale, condannando fermamente quello che viene definito un "clima malato" di odio ideologico. Il documento nasce in risposta a recenti episodi di violenza verbale, in particolare le minacce diffuse tramite social media e rivolte ai figli di alcuni esponenti del governo, tra cui la premier Giorgia Meloni.
I consiglieri definiscono questi attacchi come parte di una "spirale d'odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite". La mozione sottolinea come nessuna divergenza politica possa mai giustificare l'attacco ai familiari, considerati "la parte più intima e sacra della vita di una persona".
La proposta avanzata da Fratelli d'Italia è concreta: avviare, tramite i parlamentari di riferimento, un percorso per modificare l'articolo 604 bis del Codice Penale, che punisce l'istigazione alla violenza per motivi razziali, etnici o religiosi. Secondo i proponenti, la norma presenta una lacuna, in quanto non contempla esplicitamente la motivazione politica tra le cause di applicabilità.
L'obiettivo è quindi promuovere il dialogo civile e dissociarsi da chiunque utilizzi la violenza come strumento di lotta politica, ribadendo che "esistono confini che non devono essere mai superati. E difenderli è una responsabilità che va oltre ad ogni appartenenza".