Attualità | 04 luglio 2025, 08:32

Asti: perde il portafoglio al cinema, ma la storia ha un finale lieto. Alessandro cerca il ragazzo con gli occhiali neri che gli ha cambiato la serata

"Voglio ringraziarlo adeguatamente e offrirgli almeno una cena". I fatti a Cinelandia in una calda serata di giugno

MerfePhoto

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Un episodio che restituisce fiducia nell'umanità si è verificato mercoledì sera, 2 luglio, al cinema Cinelandia di Asti, dove un giovane sconosciuto ha compiuto un gesto di straordinaria onestà che ha colpito profondamente il protagonista di questa storia a lieto fine.

Alessandro L., cittadino astigiano, ha vissuto un'esperienza che lo ha profondamente toccato durante la visione del primo spettacolo di Jurassic World Rebirth al cinema Cinelandia. Senza accorgersene, aveva perso il portafoglio all'interno della sala cinematografica, un inconveniente che avrebbe potuto trasformarsi in un vero incubo se non fosse stato per l'intervento di un giovane spettatore.

La dinamica dell'accaduto è stata raccontata dallo stesso Alessandro con dovizia di particolari: "Stavo uscendo dalla sala quando nella confusione ho sentito urlare alle mie spalle. 'Ehi, tu! Scusa! Fermo!'. Non sapendo a chi stava urlando e dal tono deciso della voce ho pensato di allontanarmi in fretta temendo che da lì a poco sarebbe scoppiato un alterco".

"Non sono abituato alle buone azioni"

L'incomprensione iniziale ha lasciato spazio alla sorpresa quando Alessandro si è reso conto delle vere intenzioni del giovane: "All'uscita della sala mi sono voltato e ho visto questo ragazzo venire deciso dietro di me. Non sapevo cosa volesse, ero un po' spaventato. Ad un certo punto vedo che mi porge il portafoglio".

La confusione del momento ha impedito ad Alessandro di reagire prontamente: "Sono rimasto confuso. Non me ne ero nemmeno accorto. Sentivo il peso delle chiavi in tasca e la  pelle del portachiavi mi aveva ingannato. Ho preso il portafoglio, gli ho teso la mano e l'ho ringraziato di cuore. Poi imbarazzato ho riflettuto sul rischio che avevo corso e ho iniziato ad allontanarmi".

Il rimorso per non aver ringraziato adeguatamente ha spinto Alessandro a cercare il suo benefattore: "Ad un certo punto ho riconnesso. Mi sono voltato per cercare il ragazzo ma non l'ho visto più. Volevo offrigli qualcosa per ringraziarlo. In quel momento non mi era proprio venuto in mente... Non sono molto abituato a ricevere buone azioni".

La descrizione del giovane altruista fornita da Alessandro è precisa: si tratta di un ragazzo atletico con capelli castano chiaro, occhiali con montatura nera tonda, che indossava una maglietta bianca con righe nere orizzontali.

Alessandro sottolinea la bellezza del gesto: "Capita così di rado, al giorno d'oggi, che qualcuno faccia una buona azione disinteressata che mi sembra giusto ringraziare questa persona. È un raro caso di gentilezza degli sconosciuti".

Il senso di colpa per non aver reagito tempestivamente accompagna le parole di Alessandro: "Mi dispiace di non avergli offerto qualcosa. Ero davvero molto confuso e mi sento in colpa per non aver avuto la prontezza di reagire subito".

L'invito a farsi avanti

Alessandro conclude il suo appello con un invito caloroso: se il giovane dovesse riconoscersi in questa descrizione o se qualcuno lo conoscesse, è pregato di farsi avanti. Alessandro desidera potergli "almeno offrire una cena per ringraziarlo della sua buona azione disinteressata".

In un'epoca in cui spesso si tende a sottolineare gli aspetti negativi della società, questa storia dimostra che esistono ancora persone disposte a compiere gesti di pura gentilezza senza aspettarsi nulla in cambio. Un esempio di civiltà che merita di essere celebrato e che, si spera, possa ispirare altri comportamenti altrettanto nobili.

Chiunque riconosca il giovane descritto o abbia informazioni utili può contattare la redazione, che farà da tramite per mettere in contatto Alessandro con il suo nuovo amico.

Betty Martinelli

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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