Attualità | 07 luglio 2025, 07:25

Libera Asti al fianco dei lavoratori della giustizia

Sostegno ai precari dei tribunali e un appello per un sistema più giusto ed efficiente

Libera Asti al fianco dei lavoratori della giustizia

Anche ad Asti l’impegno di Libera per una giustizia più vicina ai cittadini si traduce in un appello concreto: garantire la stabilizzazione dei lavoratori precari del Ministero della Giustizia, assunti con fondi PNRR e in scadenza il prossimo anno, ma fondamentali per tenere in piedi i tribunali italiani. “Siamo convinti che il buon andamento del sistema giudiziario sia un bene comune e debba esserne garantita la stabilità nell’interesse di tutti i cittadini, che a tale sistema si rivolgono per vedere assicurati i loro diritti di verità e giustizia”, spiega Gionata Borin, referente provinciale di Libera Asti.

L’appello arriva nel solco dell’Agenda politica per la lotta alle mafie e alla corruzione, i 12 punti presentati da Libera con la campagna nazionale “Fame di verità e giustizia”, approdata lo scorso 16 giugno anche nella nostra provincia. Tra le priorità c’è proprio la richiesta di investimenti adeguati nella macchina della giustizia, per rendere più efficace l’azione di magistrati e personale.

Asti e Alessandria, organici al collasso

Il problema non è lontano. Anzi: “I tribunali di Asti registrano carenze di organico che toccano il 50%, e la situazione non è diversa ad Alessandria, competente su diversi comuni dell’Astigiano”, continua Borin. Una giustizia lenta o che fatica a partire, aggiunge, “finisce per condizionare le scelte dei cittadini, allontanando la loro fiducia nello Stato”.

Per questo Libera Asti, insieme ai partner territoriali della campagna, chiede con forza al Governo e al Parlamento di stabilizzare subito questi lavoratori. “Non possiamo rischiare che il sistema si blocchi non per cattiva volontà, ma per mancanza di risorse. I magistrati e i funzionari che operano nei tribunali lavorano per l’interesse collettivo, non per sé stessi, ed è nostro dovere farci interpreti delle loro esigenze, affinché arrivino alle orecchie giuste”, conclude Borin.

No alla separazione delle carriere, sì a più personale

Un altro punto toccato da Libera è la critica alla riforma costituzionale che punta alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. “Riteniamo che per garantire alla giustizia di funzionare non siano necessarie riforme da massimi sistemi come questa, che rischia di compromettere l’indipendenza della magistratura e di assoggettare il pm al controllo del potere politico. Basterebbe molto più semplicemente incrementare organici, strumenti, mezzi e personale amministrativo”, ribadisce Borin.

Un messaggio chiaro, che parte da Asti ma guarda all’intero Paese: senza giustizia efficiente, i diritti restano sulla carta.

Redazione

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