Nursing Up: "Prorogare la graduatoria OSS è un atto dovuto. Servono risposte immediate per i 400 operatori ancora in attesa"

In Piemonte, la situazione degli operatori socio-sanitari (OSS) è al centro di un acceso dibattito. A pochi giorni dalla scadenza della graduatoria per gli OSS, fissata al 31 luglio, il sindacato Nursing Up lancia un appello alla Regione: "Mancano all’appello circa 400 operatori socio-sanitari ancora da chiamare. Prorogare questa graduatoria è un atto dovuto", dichiara Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta.

La criticità emerge in un contesto già complicato per il sistema sanitario locale. Da oltre due anni, infatti, non viene pubblicato un nuovo bando per l’assunzione di OSS in Piemonte. Questo ha lasciato centinaia di posti vacanti, aggravando le difficoltà delle strutture sanitarie che si trovano a operare in condizioni di sotto-organico, come più volte denunciato dal sindacato nei mesi scorsi. Una situazione che non solo mette sotto pressione il personale in servizio, ma rischia di compromettere la qualità dell’assistenza ai cittadini.

"Ci sono molte aziende sanitarie piemontesi che hanno un urgente bisogno di personale da reclutare", sottolinea Delli Carri. "Non possiamo permettere che, per mere questioni burocratiche, centinaia di professionisti qualificati restino fuori dal sistema sanitario, mentre le strutture sono in difficoltà". La proroga della graduatoria attuale, secondo Nursing Up, rappresenterebbe una soluzione immediata per tamponare l’emergenza, in attesa di nuovi bandi che possano rinnovare e ampliare il bacino di operatori disponibili.

L’assenza di nuove selezioni, unita alla scadenza imminente della graduatoria attiva, rende il provvedimento di proroga non solo necessario, ma anche urgente. Nursing Up insiste affinché la Regione Piemonte agisca con tempestività per garantire continuità nell’impiego degli OSS e rispondere alle reali esigenze delle aziende sanitarie del territorio. Questo non è solo un problema di organico, ma una questione che tocca direttamente la capacità del sistema di tutelare la salute pubblica.

"Non è solo una questione di tutela del lavoro, conclude Delli Carri, ma di buon senso e rispetto per la salute pubblica".