Agricoltura | 02 agosto 2025, 14:08

Monastero Bormida celebra la 194ª Fiera Regionale Bovina di San Desiderio: tradizione, qualità e futuro dell’agricoltura in Langa Astigiana

Sotto il segno della Razza Piemontese e con ospiti d’eccezione, la storica fiera si conferma un evento identitario e partecipato, capace di unire passato e prospettive per l’agroalimentare del territorio

Monastero Bormida

Monastero Bormida

A Monastero Bormida si è tenuta la 194ª edizione della Fiera Regionale Bovina di San Desiderio, appuntamento storico le cui radici affondano nel lontano 1831, anno in cui il Re Carlo Alberto autorizzò ufficialmente lo svolgimento di una rassegna di bestiame nella secolare Pieve di San Desiderio. Un diploma conservato nell’archivio comunale ne attesta l’origine, rendendo la manifestazione una delle più antiche del Piemonte.

Quest’anno la fiera ha fatto registrare un successo straordinario, con un’ampia partecipazione di pubblico, famiglie, allevatori, esperti del settore e semplici appassionati, tutti attratti dalla qualità della rassegna zootecnica, dall’atmosfera rurale e dalle numerose iniziative collaterali.

Tradizione contadina e vitalità della comunità

Nel suggestivo bosco attorno alla Pieve, simbolo spirituale e storico del paese, si è svolta l’esposizione dei capi bovini di Razza Piemontese, affiancata da momenti di grande impatto come la trebbiatura all’antica e la sfilata dei trattori d’epoca “testa calda”. La cornice naturale, fresca e ventilata, ha contribuito a rendere la giornata piacevole per tutti i presenti, offrendo refrigerio a persone e animali.

Una menzione speciale merita l’infaticabile gruppo de “Le Donnine di San Desiderio”, che con il supporto di tanti bambini e ragazzi ha animato la fiera con iniziative benefiche in favore del restauro della Pieve: dalla gara delle torte, alla lotteria, dai giochi per bambini alla vendita di oggetti artigianali e prelibatezze casalinghe.

Il convegno con Edoardo Raspelli: “La qualità come chiave per il futuro”

Uno dei momenti più significativi è stato il convegno sull’agroalimentare di qualità, introdotto dalla giovane modella e promoter Priscilla Gatta e moderato da Stefano Zunino. Ospite d’onore, il celebre giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli, che ha dialogato con esperti del settore come il veterinario ASL Fausto Solìto, il presidente e il direttore di Arap Franco Serra e Tiziano Valperga, l’allevatore Danilo Merlo, il sindaco Gigi Gallareto e i consiglieri regionali Fabio Carosso, Fabio Isnardi e Marco Protopapa.

La fiera non è solo una vetrina di eccellenza, ma anche un’occasione per affrontare i problemi reali dell’agricoltura e dell’allevamento – ha dichiarato il sindaco Gallareto – Non bastano gli applausi agli agricoltori: serve sostegno concreto, certezze economiche e apertura a nuovi mercati.”

Raspelli ha ribadito che proprio la qualità delle produzioni locali, come quella della carne bovina piemontese, può rappresentare la chiave per conciliare le esigenze del mercato con il rispetto delle tradizioni e della sicurezza alimentare.

Premiazioni, musica e cena contadina

Il convegno si è concluso con una degustazione di carne cruda di Razza Piemontese, seguita dalle premiazioni ufficiali: gualdrappe, riconoscimenti in denaro e foto di rito per una fiera che conserva il fascino della festa di campagna, restando però saldamente ancorata alle sfide del presente.

Tra i momenti più emozionanti: la premiazione degli animali portati dai bambini, la scelta della miglior torta in concorso, l’esibizione musicale del gruppo folk “Cuj d’na vota” e la lotteria solidale per il restauro della chiesa.

A chiudere la giornata, la suggestiva cena nel prato dell’Agriturismo San Desiderio, dove è stato servito il piatto simbolo della manifestazione: il manzo intero cotto allo spiedo, preparato secondo l’antica ricetta della famiglia Merlo, da generazioni custode della tradizione gastronomica locale.

Redazione

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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