La Rete Welcoming Asti torna in piazza per gridare il suo no alla guerra e la vicinanza al popolo palestinese, ma anche a tutte le vittime di conflitti dimenticati. L’appuntamento è per oggi, martedì, alle ore 19 in Piazza San Secondo, con un momento di riflessione fatto di gesti simbolici: il ricamo collettivo di un lenzuolo della pace, letture di testimonianze e un silenzio carico di significato.
"Basta stragi, basta complicità"
L’iniziativa nasce dall’indignazione per l’escalation di violenza in Palestina e dall’ultimo report di Amnesty International, che denuncia l’uso della fame come arma di sterminio a Gaza. "Basta progetti di sterminio, basta complicità da parte dei Paesi occidentali", scrivono gli organizzatori. "Tacciano le armi, si liberino gli ostaggi, si fermi l’occupazione e la deportazione".
Mentre milioni di persone in tutto il mondo continuano a protestare, molti governi si limitano a condanne retoriche, senza azioni concrete. Per questo la Rete Welcoming Asti ha scelto di portare in piazza i nomi delle vittime, seguendo l’esempio del Cardinale Zuppi a Monte Sole.
I nomi e i numeri di un massacro
Durante la manifestazione verrà letto un elenco dei bambini uccisi a Gaza, raggruppati per nome ed età. "Sono stati uccisi almeno 935 Mohammed, 439 Ahmed, 110 Noor, 106 Layan… – spiegano – e tra loro 710 avevano meno di un anno, 1.793 tra uno e tre anni". Un dato agghiacciante, che chiede di essere ascoltato.
Tra le letture previste, risuoneranno anche le parole dell’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia: "Convertite i piani di battaglia in piani di semina, i discorsi di potenza in discorsi di cura. Sedete accanto alle madri che frugano tra le macerie per salvare un peluche: scoprirete che la strategia suprema è impedire a un bambino di perdere l’infanzia".
Un invito alla costruzione della pace, oltre le parole. Perché, come ricorda la Rete Welcoming, "il silenzio a volte grida più di mille discorsi".