Solidarietà | 22 agosto 2025, 13:05

Orti comunali e mensa sociale: un gesto di solidarietà a favore della comunità

Cittadini over 60 senza occupazione e detenuti del carcere di Quarto d’Asti uniscono le forze in un progetto “circolare” per donare verdura fresca e sostenere chi ha più bisogno

Mensa sociale (immagine d'archivio)

Mensa sociale (immagine d'archivio)

Mercoledì 20 agosto, un gesto di solidarietà ha unito gli orti comunali di località Torrazzo alla mensa sociale di Asti, dove i concessionari degli orti, assegnati a cittadini over 60 senza occupazione, si sono recati per omaggiare la mensa stessa di alcune cassette di verdura fresca da loro prodotta.

Il gesto è avvenuto a conclusione di un’iniziativa di solidarietà “circolare” che si ripete da qualche anno, sotto la supervisione dell’Assessorato alle politiche sociali e istruzione, e che ha visto coinvolti l’amministrazione carceraria della Casa di reclusione di Quarto d’Asti e alcuni ortolani astigiani. Nel giugno scorso, infatti, il carcere di Quarto ha donato alcune migliaia di piantine di ortaggi stagionali, prodotte dai detenuti che, affidate ai conduttori degli orti comunali, sono state messe a dimora: una parte della verdura prodotta è stata destinata alla mensa sociale del Comune di Asti che produce e distribuisce ogni giorno pasti caldi.

Il Sindaco, nel ringraziare tutte le persone che si sono attivate per questo progetto, ha colto l'occasione per evidenziare come "lo spirito di iniziativa e di collaborazione a sostegno di una circolarità virtuosa possano avere ricadute positive ed importanti per tutta la comunità".

Redazione

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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