Sanità | 04 novembre 2025, 06:47

Interrogazione parlamentare per la sicurezza del Cardinal Massaia dopo le aggressioni al pronto soccorso

Il Nursind incontra la senatrice Appendino ad Asti: "I colleghi hanno paura, serve un presidio H24 nel pronto soccorso astigiano"

Chiara Appendino con infermieri del Nursind (MerfePhoto)

Chiara Appendino con infermieri del Nursind (MerfePhoto)

 Una interrogazione parlamentare per la sicurezza dell'ospedale Cardinal Massaia. È questa la richiesta formale che il Nursind di Asti, attraverso il segretario provinciale Gabriele Montana, ha avanzato alla senatrice del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino, in visita ieri pomeriggio presso la struttura sanitaria astigiana su invito di Massimo Cerruti e dei pentastellati locali.

Un territorio più pericoloso di quanto sembri

"Abbiamo chiesto espressamente un'interrogazione parlamentare sulla sicurezza dell'ospedale Cardinal Massaia e sul suo pronto soccorso", ha spiegato Montana, che sul volto porta ancora i segni dell'ultima aggressione subita venerdì mattina. "Partendo dal fatto che sono anni che cerchiamo sicurezza in questo ospedale".

Il pronto soccorso astigiano serve un territorio vasto di circa 200.000 abitanti e, insieme al presidio di Nizza, rappresenta l'unico punto di riferimento per l'emergenza-urgenza dell'Astigiano, con oltre 60.000 accessi annui.

"È un pronto soccorso collocato in un territorio che molti definiscono sicuro e tranquillo", ha precisato Montana, "a nostro avviso no, non lo è. Basta vedere le classifiche nazionali: ad Asti abbiamo un alto tasso di criminalità e delinquenza, e tutto si riversa nei confronti del personale sanitario che lavora H24 dentro l'ospedale Cardinal Massaia".

Oltre le competenze locali

La richiesta di un intervento parlamentare nasce dalla consapevolezza che la problematica supera le competenze locali. "A nostro avviso la problematica va al di sopra di quelle che sono le decisioni e le strategie sia di una direzione generale che di addetti ai lavori come prefetto e questore", ha chiarito il segretario del Nursind.

Il paradosso emerge chiaramente quando si cercano soluzioni concrete: "Quando chiediamo il posto di polizia H24, il questore risponde 'io non ho uomini', ed è vero. Quando chiediamo al direttore generale più sicurezza, più soldi, il direttore generale risponde 'il bilancio è sempre quello'".

Il clima di paura tra gli operatori

La situazione attuale genera un clima di forte preoccupazione tra il personale sanitario. "Se mi chiedi qual è la percezione di sicurezza del pronto soccorso di Asti, i colleghi hanno paura", ha dichiarato senza mezzi termini Montana. "Hanno subito in tre giorni tre aggressioni, quindi il sentimento è quello di paura".

Il problema non riguarda solo l'efficacia del sistema di allarme: "Il bottone viene schiacciato, ma passano 3-4 minuti e in quei 3-4 minuti può succedere di tutto. Ci vuole il potenziamento di chi staziona H24 là dentro, ovvero guardie giurate o forze dell'ordine".

L'impegno di Appendino e la strategia parlamentare

La senatrice Appendino ha accolto la richiesta del sindacato, annunciando che "partirà dall'esempio Asti per chiedere di più a Roma". Durante l'incontro, la parlamentare ha definito inaccettabile la situazione del personale sanitario: "Sfruttati, sottopagati e anche picchiati. Voi lavorate per salvare la mia vita e non dovete rischiare la vostra per farlo".

Appendino ha anche evidenziato l'inefficacia delle misure repressive adottate dal governo: "L'inasprimento delle pene per chi aggredisce il personale sanitario non ha posto un freno al fenomeno, anzi, i casi di violenza sono aumentati del 36%".

Un incontro "molto positivo"

Montana ha definito l'incontro di ieri "molto, ma molto positivo", sottolineando un aspetto inedito: "Si vede che la direzione sanitaria, la direzione generale dell'Asl e i sindacati remano tutti dalla stessa parte per ottenere più sicurezza dentro l'ospedale di Asti".

Il riconoscimento va anche agli sforzi della direzione aziendale: "Non si può dire che non sia stato fatto nulla. Il direttore generale, dopo le tre aggressioni, ha subito contattato i colleghi, è venuto a vedere come stavano, da dicembre metterà una guardia in più, le telecamere ci sono".

Le sfide della sanità astigiana

Oltre alla sicurezza, l'incontro ha toccato le criticità generali della sanità territoriale. "Ad Asti mancano almeno 70 medici e si fa ricorso ai gettonisti", ha spiegato Montana, precisando che "il personale delle cooperative private è comunque molto valido".

Per quanto riguarda gli infermieri, "per adesso ci sono, ma mancano i sostituti, con università vuote e concorsi deserti".

Verso una soluzione parlamentare

L'obiettivo dell'interrogazione parlamentare è ottenere maggiori fondi per garantire la sicurezza H24 nel pronto soccorso astigiano. "Per avere tutto questo bisognerebbe avere più fondi", ha concluso Montana, "e Appendino ci ha risposto che partirà dall'esempio Asti per chiedere di più a Roma".

La strategia punta a trasformare il "caso Asti" in un esempio nazionale per affrontare un problema che coinvolge molti presidi sanitari italiani, cercando soluzioni strutturali che vadano oltre le misure tampone locali.

L'auspicio è che questa iniziativa parlamentare possa finalmente garantire al personale sanitario astigiano quella sicurezza che, come ha sottolineato Montana, "è un diritto fondamentale per chi lavora per salvare vite umane".

Betty Martinelli

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90 secondi di salute & wellness

a cura delle dott.sse Melika Myftaraj e Marta Turello

Nutrizionista e farmacista, ogni giorno offriamo consigli alle persone, convinte che la consapevolezza sia il primo passo per prendersi cura di sé. In questa rubrica vogliamo dunque raccogliere e condividere informazioni chiare, corrette e aggiornate su varie tematiche legate al mondo della salute e del benessere.

Per domande o approfondimenti scrivere a direttore@lavocediasti.it

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