In riferimento alle dichiarazioni rilasciate ieri mattina dal sindaco e presidente della Provincia Maurizio Rasero a margine della conferenza regionale organizzata dal sindacato Nursing Up per discutere del contrasto al fenomeno della violenza a danno del personale sanitario, Massimo Cerruti, consigliere del Movimento 5 Stelle già in passato molto critico nei confronti delle Amministrazioni Rasero, esprime sconcerto per la posizione assunta.
Secondo il consigliere, di fronte al grido d’allarme lanciato dagli operatori sanitari, che chiedono solo di poter lavorare senza temere per la propria incolumità, la risposta istituzionale è apparsa contraddittoria, oscillando tra la minimizzazione del problema e una preoccupante rassegnazione.
Il cortocircuito istituzionale: colpa di tutti, responsabilità di nessuno
“La strategia del sindaco – attacca Cerruti – sembra essere quella di ‘buttarla in caciara’. Da un lato si minimizza con l'atteggiamento del ‘tutto va bene Madama la Marchesa’, dall'altro si cercano colpevoli esterni: le famiglie, l’accoglienza degli stranieri, il superamento dei campi nomadi. Ma la contraddizione esplode quando lo stesso Primo Cittadino ammette il venir meno delle strutture di supporto per le persone problematiche. È doveroso ricordare che l'aspetto sociale è responsabilità anche del Comune stesso. Come è possibile che un soggetto abbia potuto reiterare violente aggressioni a distanza di poche ore (il consigliere si riferisce a questa vicenda) senza che nessuna istituzione locale si attivasse per una presa in carico efficace?”.
"Gesù in croce" e la fine della narrazione
Il consigliere pentastellato punta poi il dito contro la metafora utilizzata da Rasero, definendola la pietra tombale sulla narrazione buonista dell'Amministrazione: “Paragonare gli addetti sanitari a ‘Gesù in croce’ è inaccettabile. Se da una parte risulta offensivo, dall'altra è la certificazione chiarissima che il problema è grave e fuori controllo. I sanitari non devono essere martiri, devono essere professionisti tutelati”.
Risorse al riarmo, briciole alla sanità
“La realtà – conclude Cerruti – è che la legge nazionale non funziona perché è rimasta uno slogan privo di copertura economica. Le risorse, invece di garantire sicurezza negli ospedali, vengono destinate senza remore al riarmo. I lavoratori chiedono dignità, ma dalla politica, sia locale che nazionale, ricevono solo ipocrisia e propaganda”.










