Se le politiche europee non cambiano rotta, il futuro della terra è a rischio. È questo il grido d'allarme lanciato ieri, 18 dicembre, da migliaia di agricoltori arrivati a Bruxelles da ogni angolo del continente. Tra le fila della delegazione italiana, una delle più numerose dopo quella franco-belga, spiccava la presenza di Asti Agricoltura, con i vertici dell'associazione pronti a dare battaglia contro le nuove direttive dell'Unione Europea, a partire dalla discussa Pac 2028-2034.
Circa ottomila manifestanti in rappresentanza di 40 organizzazioni hanno sfilato davanti alle istituzioni comunitarie per chiedere un cambio di passo. Al centro della protesta c'è il drastico taglio dei fondi: si passerebbe infatti dai 386 miliardi di euro dell'attuale programmazione ai 295 miliardi di euro previsti per la prossima. Un calo netto del 24% che, considerando l'inflazione, sfiora paurosamente la soglia del 30%.
La voce del territorio astigiano
Presenti nel cuore del quartiere europeo il presidente di Asti Agricoltura, Gabriele Baldi, e la direttrice Mariagrazia Baravalle. Per il mondo agricolo locale, la posta in gioco è la sopravvivenza stessa delle aziende.
“Se la Ue disinveste sull’agricoltura il rischio è di implodere di fronte alle altre potenze mondiali. Sono insufficienti le risorse per la prossima Pac e inefficaci le tutele del mercato rispetto alla concorrenza extra europea” , ha dichiarato Gabriele Baldi. Secondo il presidente, le misure annunciate non mettono al centro i pilastri fondamentali per il settore primario: produttività, competitività e innovazione.

Le associazioni di categoria hanno chiesto con forza una politica agricola unitaria supportata da un budget idoneo, denunciando l'eccesso di lacci burocratici che soffoca le imprese.
“Siamo davanti ad un’ipotesi di riforma che è poco lungimirante, nonché esigua sotto il profilo del budget” , ha ribadito la direttrice Mariagrazia Baravalle. “Non chiediamo sussidi ma incentivi in grado di garantire la produzione, la qualità e la sicurezza alimentare, oltre al futuro dei giovani agricoltori” .
Il bilancio dell'ultima annata in Piemonte è stato d'altronde pesantissimo, tra cambiamenti climatici, epidemie che hanno colpito piante e animali e le forti incertezze dei mercati legate alle tensioni internazionali. Per i vertici astigiani è dunque impensabile che la Pac possa diluire ulteriormente la dotazione finanziaria.
Tensioni durante il corteo
La manifestazione ha vissuto anche momenti di tensione. Il corteo è stato infatti interrotto poco prima di raggiungere piazza del Lussemburgo a causa di disordini creati da alcuni manifestanti non autorizzati. Nonostante il blocco forzato, gli interventi politici previsti sul palco erano già stati portati a termine in apertura, sancendo la compattezza del fronte agricolo. Confagricoltura ha ribadito che, senza politiche adeguate, tra dieci anni l'agricoltura europea non sarà più in grado di reggere le sfide del mercato globale.











