Notte decisamente anomala tra Langhe, Roero e Monferrato, con un marcato fenomeno di inversione termica che ha fatto registrare scarti fino a 15°C nel giro di poche centinaia di metri di quota.
Mentre i fondovalle dell’Astigiano sono sprofondati sottozero, con gelate diffuse e minime fino a -5°C, le medio-alte colline oltre i 400–500 metri hanno vissuto una notte sorprendentemente mite, con temperature prossime ai +10°C.
Il gelo nei fondovalle astigiani
Le temperature più basse sono state rilevate proprio nelle zone più depresse del territorio:
- -5,6°C a Capriglio (AT, 203 m)
- -5,2°C a San Marzano Oliveto (AT, 149 m)
- -5,1°C in località Valmanera ad Asti (AT, 165 m)
Condizioni ideali per la formazione di brina e ghiaccio al suolo, con possibili criticità per l’agricoltura e la viabilità nelle prime ore del mattino.
Colline quasi primaverili
Situazione completamente opposta sulle colline di Langhe e Monferrato, dove l’aria più mite è rimasta “intrappolata” in quota:
- +8,8°C a Rodello Cagnassi (CN, 501 m)
- +8,7°C a San Benedetto Belbo (CN, 781 m)
- +8,3°C a Dogliani Pamparato (CN, 550 m)
Valori che ricordano più una serata autunnale che una notte invernale.
Caso emblematico in Val Tinella
Il dato più impressionante arriva dalla Val Tinella, dove alle ore 8 si è registrata la massima escursione termica verticale:
- -4,9°C a Boglietto di Costigliole d’Asti (191 m)
- +9,7°C a Castiglione Tinella (447 m)
Ben 14,6°C di differenza in soli 256 metri di dislivello, uno degli esempi più evidenti dell’intensità dell’inversione termica di questa notte.
Un fenomeno tipico, ma non sempre così estremo
Le inversioni termiche sono frequenti in inverno nelle vallate del Piemonte meridionale, ma valori così marcati confermano la presenza di aria molto stabile, cielo sereno e assenza di ventilazione.










